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Menarini investe 150 milioni a Sesto Fiorentino

Un nuovo polo produttivo a Sesto Fiorentino del valore di 150 milioni di euro. E’ il progetto che la Menarini prima industria farmaceutica italiana con casa madre a Firenze vuole realizzare.

Pubblicato il 6 Giugno, 2020

Menarini investe 150 milioni di euro a Sesto Fiorentino. Un nuovo polo produttivo a Sesto Fiorentino nell’ex area Longinotti, 40 mila metri quadri per oltre 250 posti di lavoro nel nuovo stabilimento o nell’indotto.. Per rendere il progetto snello e evitare il rischio di intoppi è stato approvato e verrà firmato nei prossimi giorni un protocollo d’intesa tra Regione, Comune, Città metropolitana e azienda.  Con la firma  partita un percorso pubblico-privato e si istituisce un tavolo permanente che dovrà coordinare tutti gli aspetti ambientali, urbanistici ed infrastrutturali legati alla realizzazione del nuovo insediamento.

“Il progetto di Menarini assume una rilevanza strategica sia per il recupero di un’area industriale ormai ferma da tempo, sia per la tipologia di attività ed innovazioni sviluppate, sia infine per le ricadute occupazionali e per le opportunità che si apriranno per le piccole e medie imprese toscane” commenta il presidente della giunta regionale, Enrico Rossi. Per questo sarà nostra cura orientarlo verso possibili forme di sostegno nazionali ed europee, oltre agli strumenti già a disposizione della Regione.  La piattaforma di ricerca e produzione farmaceutica proposta dal gruppo rappresenta una sfida sia per il privato sia per il pubblico –conclude il presidente Rossi -: reindustrializzare l’area ex-Longinotti comporta infatti la gestione di diverse complessità autorizzative e realizzative. Da qui la necessità di una tavolo di coordinamento lungo tutte le v arie fasi dell’investimento, che come Regione mettiamo volentieri a disposizione assieme al Comune di Sesto Fiorentino e la Città metropolitana”.

Soddisfazione anche da parte del sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi che sottolinea come il suo comune sia capace di attrarre investimenti e “competenze e si avvia sempre più a diventare un distretto della farmaceutica di livello nazionale”

“Siamo molto soddisfatti – prosegue il sindaco Falchi– che una realtà industriale assai importante come Menarini confermi la volontà di investire a Sesto, permettendo il recupero di una vasta area industriale e creando nuovi posti di lavoro di grande qualità. Sosteniamo quindi con convinzione questo progetto e lo seguiremo con attenzione insieme agli altri livelli istituzionali coinvolti per facilitare tutti i passaggi autorizzativi necessari”.

Il gruppo Menarini, che conta nel mondo oltre 17 mila dipendenti e sedici stabilimenti di produzione ma non si è dimenticato della Toscana dove è nato, nell’insediamento storico nella zona di Campo di Marte a Firenze ha creato infatti negli ultimi cinque anni più di trecento posti qualificati di lavoro per oltre mille unità in tutta la città. “Un sito – sottolinea ancora Nardella – sempre più rivolto ai settori della ricerca, dell’innovazione tecnologica e della gestione dello sviluppo nazionale e internazionale”.

“Questo investimento – commenta anche il sindaco metropolitano Dario Nardella – è un fatto straordinario che arriva in un momento di grande sofferenza per l’economia locale e internazionale e per questo vale ancora di più come segno tangibile di ottimismo e fiducia verso il nostro territorio”. “Da sindaco metropolitano non posso che plaudire a un’operazione che rafforza tutta l’area fiorentina – spiega -, da sindaco del capoluogo di Firenze sono altrettanto felice perché la nuova strategia industriale del gruppo Menarini continua a riconoscere un ruolo centrale anche al sito di Campo di Marte”.

La produzione farmaceutica italiana è la prima in Europa e vale l’1,8 per cento del Pil, ovvero qualcosa come 33 miliardi di euro. La filiera comprenda circa cinquemila aziende. Solo in Toscana ve ne sono più di trenta attive, venti gli stabilimenti produttivi, e la specializzazione nel bio-farmaceutico nel 2019 ha raggiunto livelli tali da confermare la regione come terzo polo nazionale del settore, dopo Lombardia e Lazio, con una produzione di circa 6 miliardi di euro per il 70 per cento destinato all’export e 16 mila addetti (il 10 per cento in ricerca e sviluppo) concentrati nelle aree di Firenze, Pisa, Lucca e Siena.

“L’industria farmaceutica è un settore trainante per il nostro Paese, un asset fondamentale per la crescita, lo sviluppo economico e l’occupazione – commentano Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, azionisti e membri del board di Menarini. La produzione farmaceutica italiana – spiegano – garantisce standard di qualità elevatissimi, e avere gli stabilimenti in Italia fa la differenza per i pazienti: lo abbiamo visto in questo periodo di emergenza Covid quando vi sono state viceversa gravi carenze per altri materiali sanitari le cui produzioni erano completamente delocalizzate. Investire in questo settore – concludono – significa puntare su una filiera che continua a creare occupazione molto qualificata, che porta avanti una cultura della sicurezza dei suoi lavoratori e che, con i suoi prodotti, mette sempre al centro la tutela della salute del paziente”.

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