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Movida a Messina, minorenne in ospedale

Pubblicato il 7 Giugno, 2020

Una “movida” che sa troppo di alcol e troppo poco di divertimento. Soprattutto, una “movida” che coinvolge sempre di più i minorenni. Finita in ospedale dopo essersi sentita male per aver bevuto due birre e un cocktail alcolico, una teenager è stata presa in carico da un’ambulanza in “evidente stato di alterazione” nella zona tra la chiesa dei Catalani e gli scavi di largo San Giacomo, centro della cosiddetta “movida” messinese. Gli agenti della Polizia municipale, alla guida del commissario Giovanni Giardina, intervenuti sul posto hanno individuato il locale che avrebbe venduto gli alcolici bevuti dalla minore e hanno provveduto a multarlo e asospenderne l’attività.

Il giorno dopo, a intervenire sono le associazioni di categoria. “L’episodio che ieri sera ha coinvolto, al centro di Messina, una minore a causa dell’assunzione di bevande alcolichescrivono Confesercenti, Confcommercio e Confartigianato di Messina che da notizie di stampa risultano essere state acquistate dal minore stesso presso esercenti della città, non può che essere stigmatizzato dalle associazioni che da anni conducono battaglie per il rispetto delle regole”. 

“La protezione dei minori, non solo è una responsabilità delle famiglie- proseguono- ma collettiva e coinvolge anche gli esercenti. Pertanto chiediamo alle Istituzioni preposte, ancora una volta, di usare il ‘pugno duro’ nei confronti di quelle attività che hanno venduto alcol a minori, qualora ne venissero accertate le responsabilità. Se così fosse sarà irrimediabilmente compromesso anche il rapporto fiduciario alla base della nostra rappresentanza nei loro confronti”.

“Negli anni sono stati assunti impegni da parte delle nostre Associazioni nei confronti dell’Amministrazione Comunale e della comunità cittadina tutta, relativamente alle misure a contrasto della degenerazione della movida. Soltanto il mantenimento di questi impegni, a garanzia della collettività – sottolineano – consentirà agli esercenti di poter continuare a svolgere la propria attività con serenità”.

Confesercenti, Confcommercio e Confartigianato chiedono inoltre che tutte le componenti sociali ed istituzionali della nostra città diano vita ad una seria riflessione sulle dinamiche che ogni sera ed ogni notte vedono protagonisti minori, anche dei quattordicenni, senza la presenza di adulti che ne abbiano la potestà o la vigilanza affidata dalle famiglie.

“Lo stesso pugno duro, auspicato per gli esercenti – concludono va esercitato anche nei confronti di chi, ha permesso, in violazione dei propri obblighi genitoriali o tutelari, ad un minore di 14 anni di mettere a rischio la propria vita, ubriacandosi al punto di dover essere soccorso mentre giaceva, nella tarda serata di ieri, su un’aiuola di una pubblica via al centro della nostra città”.

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