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Dopo il rinvio causa COVID, elezioni in autunno a Giardini Naxos

Giardini Naxos tra emergenza ed elezioni

Giardini Naxos (Messina) – Oggi avrebbe dovuto essere un semplice cittadino. Ma con le elezioni amministrative rinviate causa Coronavirus, tutto è cambiato.

Nello Lo Turco, sindaco di Giardini Naxos, è ancora “in sella” a causa dell’emergenza sanitaria. Con le elezioni amministrative di maggio rinviare a una data compresa tra il 15 settembre e il 15 dicembre, lui e la sua Giunta si sono ritrovati a governare un periodo buio, di cui tuttora non si vede la fine.

Oltre il Coronavirus, al di là delle elezioni

Ma lo sguardo del sindaco è di quelli capaci di andare oltre. Oltre il Coronavirus e oltre il rinvio delle elezioni. Anzi, il suo racconto parte da un ricordo su tutti: l’emozione di sentire Lucio Dalla dire, dai microfoni del palco dell’arena da 5 mila posti allestita nel Parco di Naxos: “Guardate che spettacolo! Guardate in quale posto meraviglioso vivete! Io mi sento siciliano come voi, perché di fronte a questo panorama non si può non emozionarsi”. Era il 5 agosto del 2011, per una delle ultime apparizioni in pubblico del cantautore che l’anno successivo, il 1° marzo, sarebbe stato stroncato da un infarto subito dopo il concerto alla Stravinski Concert Hall di Montreux (Svizzera).

“L’apparenza inganna”

“Confesso che psicologicamente a marzo io avevo già ‘smobilitato’. Non intendevo, negli ultimi mesi del mio mandato, prendere alcuna decisione che comportasse obblighi per chi verrà dopo di noi. Restare in carica, e per una ragione così grave, mi ha costretto a rivedere tutti i miei piani personali”. Eh si, perché questo sindaco ha terminato il secondo mandato, non si può più ricandidare, né – sottolinea – “mi interesserebbe”. La straordinaria situazione causata dal COVID 19, tuttavia, ha portato con sé perfino degli “insegnamenti”, delle nuove consapevolezze. “In questi mesi ho scoperto che davvero l’apparenza inganna”, dice sommessamente. Il punto è che circa 400 famiglie su circa 9000 abitanti hanno chiesto l’ausilio dei buoni spesa per il cibo o i farmaci. “Questo territorio sembra ricco, ma ha un’economia fragile, che la chiusura ha messo in ginocchio”.

Tutto ruota attorno al turismo

Ed ecco perché. Giardini Naxos vive quasi esclusivamente di turismo. “Ho ascoltato gli albergatori. Molti non vogliono riaprire senza il supporto significativo e certo del Governo. Per loro riaprire nelle attuali condizioni significa semplicemente fallire”. Attorno ai turisti, stranieri e non, provenienti da lontano e da vicino, ruota tutto. Compresa una quota significativa delle entrate nelle casse comunali. “L’anno scorso, che non è stato uno degli anni migliori, il Comune ha ricevuto un gettito di circa 700 mila euro dalla tassa di soggiorno. Gettito che, ovviamente, quest’anno non sarà dello stesso peso”.

Intanto però stanno per partire tutti quei piccoli cantieri comunali già pianificati – “l’Ufficio Tecnico ha potuto rimettersi al lavoro e nelle prossime settimane ri-partiremo con le pratiche per la ristrutturazione del cinema comunale, per progetti di arredo urbano”.

Una buona nuova, in tanto buio, è stata l’avvio del cantiere per il torrente San Giovanni, finanziato dalla Struttura contro il dissesto idrogeologico della Regione Siciliana. “Un lavoro importantissimo, perché il rischio esondazione colpisce un quartiere nel quale insistono quasi tutte le scuole”.

La pratica virtuosa del Piano di riequilibrio

Ma c’è di più. C’è la pratica virtuosa, e non sempre apprezzata dai cittadini, di aver dato vita otto anni fa ad un Piano di riequilibrio tutto basato sui soldi propri. “Non abbiamo acceso mutui. Non abbiamo chiesto aiuto. Anno dopo anno stiamo estinguendo debiti che il Comune ha contratto in decenni anche lontanti, con l’idea che solo così, solo liberando l’Ente da questi ‘pesi’ economici, sarebbe stato possibile costruire un futuro di vera crescita sociale e sviluppo”. Il Coronavirus è arrivato non solo a un paio di mesi dalle elezioni amministrative ma anche ad un paio di anni dalla fine del Piano di riequilibrio. Che comporta un esborso di 800 mila euro l’anno.

“Abbiamo chiesto al Ministero dell’Interno di sospendere il Piano per un anno, di spostare di un anno il pagamento della quota del 2020. Ciò ci consentirebbe di tenere questi 800 mila euro sul territorio e di usarli per assistere i nostri cittadini nella ripartenza. Ancora oggi, dopo due mesi durante i quali abbiamo parlato con tutti, dai sottosegretari ai dirigenti, non abbiamo avuto risposta”.

Un’estate senza eventi

La speranza c’è ancora, naturalmente. Ma è tutt’altro che scontato che il rinvio venga concesso. Intanto, seppure dolendosene, il sindaco sa già che questa lunga estate difficile sarà impossibile proporre eventi sul territorio. “Siamo in una condizione economica tale che non siamo sicuri nemmeno di riuscire a pagare gli stipendi ai nostri dipendenti. Non possiamo consentirci praticamente nulla”. E nonostante questo, ecco che il Comune in piena emergenza ha sospeso i tributi per il suolo pubblico, ha bloccato le bollette dell’acqua. “Facciamo tutto quello che possiamo, e anche di più, perché i nostri cittadini possano superare questo momento, le enormi difficoltà che stiamo tutti vivendo”.

Sacrifici ulteriori che si sommano ai sacrifici già fatti per stare nel Piano di riequilibrio. Che significa molte cose, non solo versare soldi. Per esempio, il Comune non può fare concorsi, anche quando manca il personale, non può pianificare o progettare. Il peggio però – se non fosse intervenuto il Coronavirus – si sarebbe detto già passato.

Il Parco di Naxos e il futuro possibile

Guardare oltre, però, è prerogativa cruciale di chi amministra. “Tra due anni, grazie appunto ai grandi sacrifici del recente passato, il Comune di Giardini Naxos sarà fuori dal Piano di riequilibrio. E a quel punto si potrà, si dovrà, programmare e tanto”. A partire da quel luogo da cui è cominciato l’excursus: il Parco di Naxos, la sua Arena, il settore dei Beni culturali. “Avevamo avviato una collaborazione con la Sovrintendenza grazie alla quale si pensava di riservare il Teatro Antico di Taormina ad alcuni eventi classici, e di posizionare i concerti più pop appunto nel Parco di Naxos. Si tratta di una sinergia tra i due Comuni che può dare moltissimi vantaggi ad entrambi, sotto diversi punti di vista”.

Del valore del Parco Archeologico Naxos Taormina è riprova il fatto che – con 12.660 visitatori nei tre siti di Taormina, Isola Bella e Naxos dal 30 maggio al 7 giugno, la settimana a ingresso gratuito promossa dal Governo Musumeci e dall’Assessore ai Beni Culturali Alberto Samonà con l’operazione #LaCulturaRiparte – il sito sia stato il più visitato in Sicilia.

“Ecco, se devo dire da cosa Giardini Naxos dovrà ripartire, non oggi, nè il prossimo anno, ma da quello successivo, è proprio questo”, conclude il sindaco: “gli spettacoli, gli eventi culturali, la valorizzazione dei luoghi, le intese con i Comuni vicini … In questo posto straordinario il futuro passa anzitutto da queste possibilità. E liberare il campo dai debiti pregressi, che hanno azzoppato la vita cittadina per troppo tempo, è stato, ed è, il passaggio istituzionale fondamentale. Coronavirus o meno”.

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