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Ruzzarte, il liceo artistico di Porta Romana vince il 1° premio

Il lockdown oltre alle restrizioni ha dato libero sfogo alla creatività, alla genialità delle persone. Durante i mesi in cui non si poteva fare attività all’aperto gli insegnanti del Liceo Artistico Passaglia di Lucca hanno lanciato una sfida virtuale a tutti i licei artistici e musicali della Toscana.

Pubblicato il 10 Giugno, 2020

Il lockdown oltre alle restrizioni ha dato libero sfogo alla creatività, alla genialità delle persone. Durante i mesi in cui non si poteva fare attività all’aperto gli insegnanti del Liceo Artistico Passaglia di Lucca hanno lanciato una sfida virtuale a tutti i licei artistici e musicali della Toscana. Oggetto della sfida ricreare un’opera d’arte a casa con gli oggetti a disposizione, seguendo la challenge del Getty Museum di Los Angeles. L’idea del liceo lucchese ha animato l’entusiasmo e da noi è nato Ruzzarte.

A raccogliere il guanto di sfida a Firenze ci ha pensato il Liceo Artistico di Porta Romana  che ha partecipato con 3 immagini scelte fra tutte quelle presentate dai vari studenti, come da regolamento, e nella prima edizione di Ruzzarte ha vinto il primo premio assoluto e il quarto posto ex equo con uno studente di un altro liceo.

Il lavoro premiato rappresenta la ricostruzione del quadro “Il fiammiferaio” di Gherardo delle Notti, realizzato da uno studente della classe 3H, settore Audiovisivo Multimediale mentre il quarto ex equo è la riproduzione vivente del quadro di Henri de Toulouse-Lautrec “La toilette” realizzata da una studentessa della 3H, Audiovisivo Multimediale.

Vincitore di Ruzzarte “Il fiammiferaio” di Gherardo delle Notti, realizzato da uno studente della classe 3H, settore Audiovisivo Multimediale

L’opera vincitrice ha raccolto le preferenze della maggioranza dei licei toscani per la “grande somiglianza somiglianza con l’opera originale, la cura nella luce e nei colori, l’alta professionalità, l’impegno profuso, l’uso espressivo ed espressionista delle luci e dell’inquadratura e soprattutto per aver saputo restituire il sapore e l’atmosfera che l’artista originariamente voleva imprimere nella propria opera, riuscendo anche ad immortalare con uno scatto fotografico un’epoca.

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