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Ritratto di Roberto Salvini, il candidato outsider alla Presidenza della Toscana

Pubblicato il 13 Giugno, 2020

Centrosinistra, centrodestra, Movimento 5 Stelle, Sinistra Toscana… e poi c’è, anzi, ci sarà anche lui.

Il quinto candidato alla Presidenza della Regione Toscana, che di arrivare quinto non ne ha nessuna voglia e che punta espressamente alla doppia cifra.

Parliamo di Roberto Salvini, pontederese, Consigliere uscente eletto con la Lega nel 2015 e poi cacciato per una frase ritenuta troppo “forte2 sulle lavoratrici del sesso.

Salvini è passato al Gruppo Misto, rimanendo in Consiglio, e per questo non dovrà raccogliere le firme.

Punto di riferimento di una serie di categorie, in primis dei cacciatori, e autore di alcune pubblicazioni, Roberto Salvini (che, per i suoi critici, ha giocato molto sull’omonimia col leader leghista) nel 2015 riuscì nell’impresa di prendere più preferenze di Susanna Ceccardi, la pupilla del Segretario Matteo, che da allora ha iniziato una folgorante carriera che potrebbe portarla a essere la candidata Presidente del centrodestra.

Più che alla sua antica competitor, il Salvini di Pontedera pensa però a coalizione e contenuti.

E ha così promosso il Patto per la Toscana, un accordo tra liste civiche, movimenti autonomisti toscani, comitati e attivisti locali, uniti da valori di impegno per la tutela del territorio, la valorizzazione dell’economia e del lavoro locali, il superamento di ogni centralismo e burocrazia.

Tra le altre formazioni, hanno aderito al Patto il Comitato Libertà Toscana, Libera Firenze, consiglieri comunali indipendenti di tutte le province toscane, il movimento Cultura Territorio Ambiente, alcuni attivisti delusi dalla politica dirigistica dei partiti accentratori, fuoriusciti da Lega, attivisti ex 5 Stelle e provenienti dal centrosinistra.

Molti i punti qualificanti del programma, ma tre meritano di essere citati fra gli altri: autonomia dei territori, tutela dell’economia locale dalla globalizzazione (contro l’esasperazione della competizione) e Toscana come il Trentino (una Regione a Statuto speciale).

Si preannuncia insomma una lista di outsider o battitori liberi, fuori dalle logiche nazionali e da quelle degli schieramenti.

Vediamo che spazio ci sarà per questa ipotesi nella Toscana post-Covid 19 che andrà al voto a settembre.

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