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Vicenda TPL, le reazioni politiche

Una vicenda che non ha mai fine quella del trasporto pubblico in Toscana (Tpl) e dopo ricorsi e contro ricorsi, oggi c’è l’ennesimo colpo di scena.

Pubblicato il 17 Giugno, 2020

Una vicenda che non ha mai fine quella del TPL Toscana e dopo ricorsi e contro ricorsi, oggi c’è l’ennesimo colpo di scena. L’arrivo di un’informazione di garanzia al Governatore della Toscana Enrico Rossi con l’accusa di turbativa d’asta.

Subito le reazioni politiche di maggioranza e opposizione si sono succedute tutto il pomeriggio.

«Ho piena fiducia nell’azione della magistratura: essere garantisti fino in fondo è il nostro modo di essere – si legge in una nota stampa del capogruppo Pd in Consiglio Regionale Leonardo Marras . Al di là delle frasi di circostanza, alle quali credo profondamente, ma che possono apparire solo ritornelli retorici, un’informazione di garanzia diventa di solito oggetto di bieca speculazione. Per questo ci teniamo ad essere vicini al presidente Rossi, impegnato sul fronte dell’emergenza in modo totale da settimane, che alla fine del suo mandato deve sopportare anche questo. In un paese normale una gara per un servizio essenziale, iniziata 5 anni fa- continua la nota – avrebbe dovuto essere non solo conclusa ma avremmo dovuto già pensare ad organizzarci per il nuovo bando. Invece, un servizio prossimo all’affidamento ha dovuto subire il vaglio di vari gradi di giudizio amministrativo, fino alla Corte di giustizia europea e, non ultimo, un ulteriore pronunciamento favorevole alla Regione Toscana di due giorni fa, ma ancora non se ne viene a capo. Una coda inaspettata che spero si possa risolvere presto fugando ogni dubbio nei confronti di tutte le persone coinvolte, compreso il presidente, che hanno sicuramente svolto il loro dovere con dedizione e scrupolo e avranno modo di collaborare con la giustizia per fornire ogni ulteriore chiarimento. A noi interessa che sia salvaguardata l’utenza e che pendolari e studenti possano aspettarsi da subito e soprattutto alla ripresa dell’anno scolastico condizioni ottimali di servizio, senza che questa fase possa condizionarlo in negativo. D’altra parte – conclude il comunicato del capogruppo PD – il trasporto pubblico vive periodi di incertezza dovuti al momento che stiamo vivendo e serve ancora maggiore attenzione e grande responsabilità nel dare avvio, come c’è da aspettarsi, alla nuova gestione».

Supporto e fiducia anche nelle parole di Valerio Fabiani dalla segreteria regionale del Pd.

“Il Presidente Rossi, così come l’Avvocatura della Regione, ha già spiegato pubblicamente i fatti e lo farà nelle sedi opportune. Abbiamo fiducia nell’operato del presidente della Regione. Alla magistratura il compito di fare tutti gli approfondimenti necessari, ci auguriamo il prima possibile, anche per portare a una conclusione definitiva la vicenda del trasporto pubblico locale, un servizio indispensabile per i cittadini. Noi restiamo sempre fermi sugli stessi principi: garantisti e fiduciosi nel lavoro della magistratura. Differentemente da noi, invece, di prima mattina e’ partita la speculazione di Salvini, proprio l’ultimo da cui chiunque potrebbe prendere lezioni e che, a dispetto di qualsiasi regola in uno stato di diritto, ha gia’ sentenziato con un tweet. Non prendiamo lezioni da chi scappa dai processi. Faccia pure la sua campagna elettorale: i toscani avranno chiaro chi rispetta le regole e chi no e non spetta a lui stabilirlo”.

Già critici le dichiarazioni dei parlamentari di Forza Italia on. Stefano Mugnai ed on. Erica Mazzetti che affidano le loro parole ad una nota stampa.

“La stampa locale odierna ha reso noto che il governatore toscano Enrico Rossi è indagato a Firenze per la gara regionale per il trasporto pubblico locale (Tpl), bando da 4 miliardi per 11 anni. Il reato contestato è quello di turbativa d’asta, cioè il presidente delle Regione aveva rilasciato un’intervista nel novembre del 2015, nella quale commentava l’aggiudicazione ad Autolinee nonostante la gara non fosse ancora terminata. Il nome del Presidente attuale della Regione Toscana si aggiunge ad un elenco già lungo di indagati quali:  2 dirigenti regionali dell’area trasporti e dell’ufficio gare, Riccardo Buffoni e Ivana Malvaso, l’intera commissione che aggiudicò il bando di gara, cioè il professor Mario Sebastiani, la dirigente Irpet (istituto regionale programmazione economica) Patrizia Lattarulo, l’ingegnera Gabriella Rolandelli e il professor Stefano Pozzoli. Basta leggere le figure coinvolte per comprendere la portata di tali indagini che devono andare fino in fondo, per conoscere in modo trasparente finalmente davanti a tutti i cittadini toscani, quale sia la verità sui fatti.”

“Come Forza Italia  – continua la nota dei due parlamentari dell’opposizione – da settimane ad ogni livello Istituzionale, nei Consigli Comunali, in Consiglio Regionale ed infine anche in Parlamento i nostri eletti avevano più volte sollecitato la Regione Toscana affinché congelasse la gara del Trasporto pubblico locale almeno fino al 31 dicembre 2020. Adesso questa richiesta non è più proporzionata alla realtà odierna. Dopo le notizie di oggi è evidente che l’esito della gara deve essere annullato subito in autotutela visto che ne esistono i presupposti. Continuare ad insistere da parte della Giunta Regionale ci appare quanto mai folle ed inappropriato. Il Presidente della Regione Toscana, risponda al suo ruolo Istituzionale, ed in difesa del futuro di tutti gli utenti toscani, fermi definitivamente la vicenda Tpl, lasciando poi alla Magistratura il compito di svolgere fino in fondo le proprie indagini. Noi di Forza Italia siamo e saremo sempre garantisti, a differenza del Presidente Rossi che lo è soltanto a giorni alterni.”

 I Senatori della Lega Toscana fanno sapere mediante nota stampa  che si “rimettono alla magistratura ma condannano la malagestione.”

“I nostri corregionali sono le vere vittime di questa vera e propria corsa ad ostacoli che sta diventando sempre più la famigerata gara per il tpl. Anni costellati da ricorsi, aziende locali messe improvvisamente nell’angolo ed un parco macchine sempre più obsoleto testimoniano chiaramente come il tutto sia stato gestito in malo modo, d’altronde in perfetta linea su come ha governato il Pd in questi decenni. Sono aumentati, come detto, enormemente i disagi e di pari passo, purtroppo, anche il costo di biglietti ed abbonamenti. E’ inaccettabile che, quotidianamente l’utente debba, infatti, sorbirsi viaggi allucinanti per raggiungere il posto di lavoro o la scuola, su autobus che, talvolta, d’estate sono addirittura privi dell’aria condizionata”.

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