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2 carabinieri arrestati, agevolavano clan barese

Quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite questa mattina dai Carabinieri nel comune di Giovinazzo

Pubblicato il 18 Giugno, 2020

Quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite questa mattina dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari nel comune di Giovinazzo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica dello stesso capoluogo in merito ad una articolata attività d’indagine su uno dei clan più in vista della malavita barese, il clan Di Cosola.

Destinatari dei provvedimenti infatti sono, rispettivamente, un esponente di spicco dell’articolazione malavitosa locale, un commerciante e due graduati dell’Arma dei Carabinieri in servizio alla Stazione CC di Giovinazzo. I destinatari del provvedimento dovranno rispondere, a vario titolo, del delitto di partecipazione, organizzazione e concorso esterno in associazione mafiosa poiché, taluni in qualità di promotori, gli altri in quella di concorrenti esterni, fornivano un contributo all’associazione di tipo mafiosa.

In particolare, i due carabinieri arrestati sono anche ritenuti responsabili, in concorso, di corruzione in atti giudiziari e rivelazione del segreto d’ufficio. Precisamente, gli stessi, in più occasioni, avrebbero ricevuto denaro ed altre utilità per omettere o ritardare atti del proprio ufficio e per compiere atti contrari ai doveri di ufficio, al fine di agevolare taluni appartenenti all’articolazione mafiosa.

A sua volta, l’esponente locale del suddetto sodalizio criminale, per il tramite del commerciante, avrebbe indotto i due carabinieri arrestati a rivelare informazioni relative ad operazioni di Polizia Giudiziaria, in taluni casi in merito alle indagini in corso; a fornire dettagli sui turni di servizio dei colleghi della locale stazione e sugli orari in cui sarebbero avvenuti i controlli nei confronti degli affiliati sottoposti a misure coercitive, nonché a consegnare, in tre distinte occasioni, documenti informatici e cartacei contenenti registrazioni e verbali di dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia.

I provvedimenti cautelari scaturiscono da un’attività condotta in piena sinergia tra l’Arma dei Carabinieri e la Procura di Bari. La complessa indagine è stata delegata ed eseguita dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Bari, con il costante coordinamento della locale Direzione Distrettuale Antimafia.

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