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Riqualificazione edilizia: un volano per ripartire

Comparto casa: appello per la ripartenza

Confartigianato Brescia ha inviato un appello a tutti i 205 sindaci della Provincia, per richiedere l’affidamento diretto e a “chilometro zero” degli appalti delle imprese locali di costruzioni

Pubblicato il 27 Giugno, 2020

Un gesto concreto per la ripartenza dopo il lockdown . Confartigianato Brescia ha inviato un appello a tutti i 205 sindaci e alle amministrazioni della Provincia, per richiedere l’affidamento diretto e a “chilometro zero” degli appalti delle imprese locali di costruzioni e un deciso taglio ai tributi per il “settore casa”, sul modello di quanto si sta facendo per il comparto del commercio.

Lo studio regionale lombardo

Forte dei dati dello studio dell’ Osservatorio regionale, che ha calcolato gli effetti della leva del bonus ristrutturazioni del 110% incluso nel recente dl Rilancio, Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia ha chiesto di coinvolgere le imprese del territorio nella ripresa degli appalti pubblici e favorire quanto più possibile gli interventi dei privati cogliendo le opportunità rappresentate dal bonus.  Lo studio, che ha analizzato il patrimonio edilizio esistente in tutte le provincie lombarde, fornisce numeri molto significativi: nella sola provincia di Brescia quasi 85.000 edifici sono stati edificati prima del 1969 e oltre la metà dei 230.000 edifici residenziali è stato edificato prima del 1980.

Le risorse

Secondo i dati della relazione tecnica al provvedimento, il bonus del 110% mobilita risorse per 14 miliardi di euro fino al 2026, con una media annua (2021-2026) di 2,3 miliardi di euro per tutta l’Italia. E il Decreto, tra l’altro, rafforza gli incentivi pubblici per gli interventi di riqualificazione edilizia, introducendo un aumento della detrazione per le spese sostenute tra la seconda metà del 2020 e nel 2021 per il miglioramento dell’efficienza energetica e delle caratteristiche antisismiche degli edifici.

I numeri della crisi

Un’occasione incredibile, visto che le  detrazioni interessano proprio la vasta platea costituita dalle imprese di un comparto colpito duramente dalla pandemia: piccole imprese di costruzioni di edifici, imprese dell’installazione d’impianti elettrici ed idraulici, imprese operanti nel completamento e finitura di edifici, e molto altro.  Un mondo composto di un totale di 12.610 imprese artigiane nella sola provincia di Brescia e 20.527 addetti e che da inizio anno ha visto chiudere nel solo primo trimestre 2020, ben 322 imprese delle costruzioni.

Le imprese artigiane del comparto casa del bresciano si trovano ad un bivio: o ripartire immediatamente, sostenute dalle singole comunità locali, oppure affrontare  una crisi senza fine.  Lo studio indica anche lo sblocco dei principali interventi pubblici come strade, scuole, viadotti e tutte le altre opere necessarie come volano per creare ricchezza e lavoro. Sarà la volta buona?

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