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App in RSA: il futuro?

RSA: Roncadelle innova con 1 click

L’emergenza Covid-19 ha fatto emergere molte criticità all’interno del sistema delle RSA. Ma Roncadelle ha tracciato una via per il futuro.

Pubblicato il 30 Giugno, 2020

Roncadelle, Brescia

Click! Si parte. L’emergenza Covid-19 ha fatto emergere molte criticità all’interno del sistema delle Residenze sanitarie assistite (RSA). Eppure c’è chi, proprio nella difficoltà, ha tracciato una via per il futuro. È  il caso della RSA Fondazione Berardi Manzoni Onlus di Roncandelle, comune di circa diecimila abitanti confinante con Brescia. Qui, in tempo di pandemia, è sbarcata un’applicazione che ha permesso agli ospiti di tenersi in contatto con i familiari, prima una volta a settimana, poi con una video chiamata ogni giorno.  La App si chiama “Doina OT Call” ed è prodotta da una Software House di Desenzano del Garda, specializzata nello sviluppo di soluzioni per il sociale.

Una narrazione differente

Una bella storia da raccontare, una narrazione differente che è in grado di dare spunti per ispirare il futuro dei servizi alla persona. “Nell’arco di un mese siamo riusciti, con dei professionisti, a implementare un sistema di video chiamate quotidiane con i familiari che ha contribuito a fornire serenità a tutti gli ospiti e ovviamente ha aumentato la fiducia delle famiglie nel nostro operato“ spiega Pietro Pellegrinelli, Direttore della struttura. 

“Abbiamo puntato immediatamente sulla tecnologia da quando sono stati prima limitati e poi chiusi gli accessi dalla Regione ai congiunti perché abbiamo intuito che si trattava di una grande opportunità.  Il personale è stato splendido, ha capito perfettamente il valore di questo strumento e si è prodigato per garantire anche questo servizio. Una realtà flessibile, multiservizi, con molte professionalità al suo interno come la nostra ha risposto molto bene a questa novità”. Ma di che si tratta in poche parole? Di un’applicazione semplice all’uso che, una volta scaricata su uno smartphone, consente con un solo tocco un contatto video in sicurezza tra chi è fuori e chi è dentro la struttura, rispettando anche i tempi dell’organizzazione.

Aiuto nell’emergenza Covid-19

Una tecnologia che è arrivata in soccorso in una situazione non facile: in linea con le altre realtà regionali, le RSA Bresciane sono state colpite e impegnate soprattutto nella gestione clinica e nella sicurezza degli operatori. La scarsità di dispositivi di protezione individuale e di spazi sono stati i più grandi ostacoli a cui si è dovuto far fronte, soprattutto all’inizio, insieme ad un addestramento specifico all’emergenza degli operatori che si sono trovati a lavorare  come in una realtà di terapia intensiva. La App ha contribuito a togliere pressione agli operatori, a mantenere vivo il patto comunicativo con le famiglie in ogni fase dell’emergenza. “La nostra piccola dimensione ha fatto il resto” spiega Pellegrinelli “creando un clima familiare, di condivisione”.

La RSA, di recente edificazione, con sei stanze singole, ossigeno a muro centralizzato e la possibilità di fare diagnosi ecografica “in house” ha permesso la differenziazione degli ambienti e una gestione più semplice della criticità e soprattutto del tempo dedicato agli ospiti, anche per l’utilizzo della tecnologia: le strutture più grandi sono state maggiormente esposte, come dimostrano i casi di Lodi e Milano, dove la mortalità è stata 2,5 volte più elevata degli anni precedenti. Il punto negativo? “Ciascuno ha agito a modo suo nell’emergenza” spiega il Direttore. E se l’informatizzazione fosse l’ occasione giusta per ripartire insieme?

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