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Catania, arrestato “rider” che consegnava droga a domicilio: riceveva le ordinazioni su WhatsApp

Pubblicato il 25 Giugno, 2020

I carabinieri della “Squadra Lupi” del Nucleo Investivo del Comando Provinciale di Catania hanno arrestato il 31enne O.V. DM. di Pedara, perché ritenuto responsabile di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Grazie all’infiltrazione nel tessuto criminale cittadino, in particolare per i reati in materia di droga, i militari hanno posto sotto la loro lente d’ingrandimento l’attività del pusher, sospettato di rifornire i suoi clienti “benestanti” con una particolare e ricercata specie di marijuana, la “mango haze”.

Quest’ultima in particolare è il frutto di un incrocio che, a differenza delle altre qualità di cannabis indica più comunemente “commercializzate” ma di minor impatto allucinogeno, si differenzia per il maggior contenuto di THC che viene maggiormente apprezzato da consumatori già “esperti”, motivo per il quale la clientela del DM. è risultata “selezionata” ed elitaria.

Nel corso della loro attività info investigativa i militari avevano appreso che il DM presumibilmente intratteneva rapporti con i suoi clienti esclusivamente tramite messaggi vocali mediante l’applicazione di messaggistica WhatsApp, indicando con il termine “cuore” la misura unitaria di 10 grammi di sostanza stupefacente per la consegna che, poi, da egli stesso veniva effettuata a domicilio.

I militari hanno pertanto individuato l’autovettura dello spacciatore, una Jeep Renegade, in via Sabotino a Catania, il quale veniva raggiunto dopo 5 minuti circa dal cliente con il quale si è intrattenuto a parlare all’interno del veicolo, consegnandogli poi un piccolo involucro con la droga.

L’acquirente, un ragusano di passaggio a Catania, è stato seguito da un’altra pattuglia e fermato in Piazza Alcalà, quindi, compreso il guaio, ha consegnato spontaneamente l’involucro contenente dieci grammi di “mango haze” mentre DM, invece, veniva bloccato da altri militari in via Torino a bordo della Jeep e sottoposto pertanto a perquisizione.

Quest’ultimo, anche lui per “limitare” gli incipienti danni, ha consegnato un astuccio contenente alcuni grammi di droga analogamente confezionata come quella già trovata all’acquirente, nonché la somma di 635 euro, anch’essa sequestrata perché ritenuta provento dello spaccio.

La perquisizione si è quindi estesa anche alla sua abitazione pedarese nella quale il DM, ancora, indirizzava i militari nel proprio garage dove all’interno di una valigia hanno trovato 4 involucri della medesima fattura contenenti circa 50 grammi della “mango haze”, un bilancino di precisione, un macchinario per la termosaldatura dei citati involucri e varie buste idonee a confezionare le dosi.

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