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Una “agorà” contro la Giunta De Luca: martedì in piazza a Messina

Pubblicato il 26 Giugno, 2020

Sono Articolo Uno Messina, Cambiamo Messina dal Basso, Partito Democratico – Circolo IV Circoscr. Messina, Partito della Rifondazione Comunista – Circolo Peppino Impastato Messina i promotori della “agorà contro le politiche proibizioniste dell’amministrazione De Luca e per la promozione della socialità, della cultura e del dialogo”.

L’appuntamento pubblico è già fissato: “Vi aspettiamo martedì 30 giugno, a partire dalle ore 18:30, a Piazza Unione Europea per confrontarci insieme*. Un’occasione di “agorà” vera e propria perché proprio di piazza si tratta, naturalmente con gli organizzatori che specificano a tutti coloro che parteciperanno alla manifestazione: *vi invitiamo a rispettare le norme di distanziamento sociale previste dalle disposizioni vigenti”.

“L’essenza delle recenti ordinanze proibizioniste dell’amministrazione De Luca – spiegano i promotori nell’evento Facebook – si racchiude nell’idea che a pagare devono essere sempre i cittadini e le cittadine che rispettano le regole. Devono pagare le colpe di un’amministrazione che sembra essere in grado di fare la voce grossa solo con i più deboli, ma che poi, anziché intervenire su quei pochi, singoli episodi di irresponsabilità, reagisce chiudendo la città e impedendo la socialità, peraltro in una chiave del tutto diversa da quella del contenimento del Covid-19”.

“A questa incapacità di governare i processi e di amministrare una città, risultata palese negli effetti di queste ordinanze che abbiamo combattuto sin da subito, vogliamo rispondere con un’agorà di condivisione. Una condivisione non solo di spunti e proposte per contrastare queste politiche inutili – se non controproducenti – per la limitazione della diffusione del Covid-19, ma anche e soprattutto di una visione diversa di città e delle politiche culturali, sociali ed aggregative da cui oggi dovremmo ripartire”.

“Confrontiamoci insieme di persona, e intanto facciamo sentire la nostra voce fin da ora per evitare che l’ordinanza in scadenza il 30 giugno venga rinnovata”.

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