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Flashmob ambientalista per difendere il Parco di San Rossore

Pubblicato il 29 Giugno, 2020

Nei giorni scorsi, con due flasmob organizzati a Pisa e a Viareggio, la rete per la tutela del Parco di Migliarino Massaciuccoli San Rossore ha concluso l’azione in due tappe per la tutela dell’integrità del Parco che sorge a cavallo fra le province di Pisa e Lucca. Un risultato giunto grazie all’interazione in rete di diverse realtà ambientaliste tra movimenti e associazioni.  

Amici Della Terra Versilia, Extinction Rebellion Toscana, Earth Strike Lucca, Fridays For Future Versilia, Fridays For Future Pisa, Legambiente Versilia e WWF Alta Toscana e LIPU Pisa – si legge in un comunicato della Rete – hanno cooperato insieme per sensibilizzare l’opinione pubblica sul Parco: un valore spesso dimenticato, per molti quasi sconosciuto, ultimo polmone verde in una delle aree più urbanizzate d’Europa”.


Il nuovo Piano Integrato del Parco è in elaborazione e nei  documenti finora pubblicati la Rete ha riscontrato ambiguità nella ridefinizione delle “aree esterne”, descritte non come parti strutturali del Parco, ma come “aree contigue” che la legge nazionale non considera aree protette e quindi gestite dai Comuni e non direttamente dal Parco come avviene invece per le attuali “aree esterne.“

Il rischio era che il Parco di San Rossore venisse ridimensionato e perdesse la sua biodiversità, hanno deciso di sensibilizzare l’opinione pubblica per ricordare il perchè sia necessario difendere il Parco,  invitando ad esprimere con contributi la propria  opinione all’interno del processo partecipativo della Regione.

“Ci è stato risposto che i nostri timori erano infondati e la nostra campagna ingiustificata. A queste affermazioni non possiamo che dire: “speriamo di esserci sbagliati”. Ma il valore della nostra scelta e azione politica rimane, chi ci amministra deve  riflettere oggi più che mai sul valore delle aree protette e in tal senso nulla deve essere dato per scontato e tutti devono essere informati adeguatamente del processo amministrativo in corso”, ha proseguito il comunicato degli ambientalisti.



Ma quali risultati, in concreto, si propongono di ottenere?

  1. Che la superficie del Parco rimanga quella attuale di 23.139,98 ettari, ed eventualmente sia aumentata.
  2. Che le “aree esterne” non diventino “aree contigue”, ma continuino ad essere parte strutturale del Parco come avvenuto finora senza cambiare nulla.
  3. Che le selve centenarie vengano tutelate e non tagliate.
  4. Che si intervenga sull’erosione anche rivedendo il progetto della Darsena Europa di Livorno.
  5. Che venga ripensato il sistema della Bonifica per contrastare il fenomeno di salinizzazione.
  6. Che si provveda a risanare il Lago di Massaciuccoli e la qualità dell’acqua del Fiume Morto.
  7. Che non si colga l’occasione per sanare i tanti piccoli abusi che il Parco non ha avuto finora la forza di impedire.

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