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Storia della libreria “donata dal mare” (e della libraia che se l’è inventata)

Pubblicato il 29 Giugno, 2020

Quando aprì i battenti, gli scettici erano la maggioranza. Un’altra libreria? A Messina? E dove poi? Pensa un po’. Sul litorale! Davanti alla spiaggia libera! Ma davvero?

Viviana Montalto, l’ideatrice di questa bizzarria, cercava di spiegare: “La libreria è accanto all’Università. E perché, poi, chi va a mare deve essere negato per la lettura? Chi l’ha detto?”.

Era il novembre del 2010. Dieci anni dopo, la libreria è ancora lì. Sempre più frequentata. E va così bene che la libraia, di recente, ha potuto affidarla al fratello e “prendersi” la libreria più centrale che c’è, accanto al Municipio.

Gli scettici ora non parlano più. Parlano però i numeri. Questa di “Doralice”, che vuol dire “dono del mare” ed è appunto il nome della libreria aperta in via Consolare Pompea a Messina, è un’avventura imprenditoriale anomala in un luogo nel quale a tutto si pensa tranne che a leggere e in una regione che è quella in cui si legge di meno (l’ultimo report Istat racconta – testualmente – che “al Nord legge una persona su due, in Sicilia solo una su quattro”).

Quando la libreria portò gli scrittori in Fiera

Era l’estate del 2011, la libreria “Doralice” muoveva i primi passi. Ma la sua libraia, Viviana Montalto, decise che poteva farsi conoscere un po’ di più. Ed ecco che nasce la rassegna “Fiera d’autore”, un “gioiello” all’interno della Fiera campionaria di Messina. A chiacchierare con i lettori, che affollarono la saletta dedicata, vennero nomi come Giuseppina Torregrossa e Ottavio Cappellani, Guglielmo Pispisa ed Elvira Seminara e Michele Ainis. Sera dopo sera, al fianco degli scrittori, scesero in campo anche attori e registi messinesi, tra reading e drammatizzazioni (dalla Luna Obliqua di Sasà Neri a Mariapia Rizzo del Teatro dei Naviganti).

Mentre il pubblico di “Fiera d’autore” si ingrossava tramite passaparola e, attorno alle ore 20, dava letteralmente il cambio agli usuali frequentatori della Fiera campionaria, “Doralice” si assestava come un “marchio” di qualità. E per qualche anno a seguire è stata anche la libreria partner del festival delle narrazioni “Naxos legge”, diretto da Fulvia Toscano.

“Vivere tra le storie davanti al mare”

Un grande inizio, insomma. “Il mio grande desiderio era quello di vivere tra le storie, davanti al mare, e poter allietare le ore delle persone con i consigli di lettura”, dice oggi Viviana Montalto. “Non è facile conquistare la fiducia della gente ma pian pianino mi sembra di esserci riuscita”.

Dopo gli studi, in attesa di realizzare il suo sogno di fare la libraia, Viviana aveva sempre lavorato con i bambini, una sorta di tata molto creativa e – ovviamente – un po’ fissata con i libri. E questa esperienza da tata, l’ha riversata in “Doralice”, dove ha creato eventi e spazi e appuntamenti fissi dedicati ai più piccoli. “In zona siamo in pochissimi ad aver creato un ambiente a misura di bambino e davanti al mare c’è una grande rilassatezza, il tempo sembra trascorrere meno freneticamente per cui sembra di stare in una bolla in cui i bimbi e i loro genitori si intrattengono volentieri”.

Tant’è che se le chiedi di raccontare un momento bello della sua avventura da libraia, le viene subito in mente di quando aiutava un bambino a scegliere sparpagliando i libriccini a terra e guardandoli insieme con lui uno per uno per trovare il disegno che “ci piaceva di più”. Qualche anno dopo quel ragazzino è tornato a trovarla in libreria per farle sapere di avere vinto un premio con il suo componimento dal titolo “Io e la mia libraia preferita”.

Momenti che non fanno rimpiangere l’impegno, la fatica, perfino l’ansia che hanno accompagnato l’apertura e la vita della libreria. “Abbiamo aperto ‘Doralice’ con le sole nostre risorse, senza aiuti esterni, per cui per creare ‘Doralice’ ho rinunciato probabilmente all’aiuto che mio padre avrebbe potuto darmi per acquistare una casa o per farmi fare il giro del mondo, chissà… Con la mia famiglia, e in primis con mio fratello Armando, da sempre al mio fianco, abbiamo lavorato per ‘Doralice’ fino al 2018”.

Dalla spiaggia al centro, da libreria a libreria

Ora è Armando ad occuparsi di “Doralice”, perché Viviana nel frattempo – dopo aver cogestito per qualche tempo “Colapesce”, un’altra libreria con una grande storia dentro – viene raggiunta da una possibilità inattesa, cioè quella di rilevare “Mondadori bookstore” (conosciuta come la libreria Ciofalo). Che è in via Consolato del mare, 35. In pratica accanto al Municipio di Messina.

“Ci siamo presi qualche giorno di riorganizzazione mentale e poi ci siamo buttati in questa nuova avventura. Mio fratello si è preso la responsabilità di ‘Doralice’ che porta avanti con grande determinazione e passione e io mi sono ‘trasferita’ in centro”.

“È tutto diverso tra le due librerie”, dice Viviana. “Doralice” è “una stanza dei sogni vista mare dove ci diamo tutti del tu”. “Mondadori bookstore” è una “signora del centro di cui inizialmente avevo una grande soggezione, ma con cui adesso posso dire di aver fatto amicizia”.

“Doralice”, intanto, conferma il suo ruolo di punto di riferimento per il settore bimbi anche se “Armando ha molto insistito per riorganizzare più razionalmente il settore adulti che effettivamente ha avuto un grande slancio con la sua gestione più attenta al “qui e ora”. Mio fratello ha applicato dei sistemi di gestione dell’assortimento più efficaci, meno fantasiosi ma più stringenti alla realtà del mercato. Un’attenzione che un libraio, anche se lavora con le storie, spesso di fantasia, non deve mai tralasciare. ‘Ciofalo’ invece ha una natura molto diversa, la clientela è fatta soprattutto da adulti che acquistano per adulti (saggistica, narrativa con grande prevalenza di gialli e noir) e per me è stata ed è ancora una grande sfida”.

Doppia sfida: libri (ed eventi) per lettori adulti e piccini

Arrivata da “Ciofalo”, Viviana era incinta. Poi è nato suo figlio. Poi è scoppiato il lockdown. Tra una cosa e l’altra, nella nuova libreria la sua presenza quotidiana e costante è iniziata da pochissimo.

Oggi dice: “Vorrei conquistare gli adulti con le mie proposte di lettura, riuscendo a intercettare i gusti di una nuova clientela, una fetta di lettori che conosco ancora poco e riuscire a presentare sempre un vasto assortimento, dall’ultimo saggio di storia contemporanea alla ‘bibbia’ della divulgazione scientifica, dal più venduto dei libri dello youtuber X al ‘classicone’ intramontabile, dall’Asimov introvabile all’albo illustrato più sorprendente. Vorrei che non si rompesse la tradizione che vuole che da ‘Ciofalo si trova tutto’ e quindi far sì che da noi ciascuno possa trovare sempre quello che cerca. Ma allo stesso tempo il mio obiettivo è che a tutto questo si aggiunga un’altra certezza: ‘vado alla Mondadori, ex Ciofalo, perché ci sono dei bravi librai e trovo sempre il libro che non sapevo di voler leggere’. E anche con i piccoli la sfida è in corso. Voglio che possano sentirsi a loro agio e passare del tempo piacevole con noi. Con i bambini vorrei instaurare anche solo per cinque minuti un rapporto di complicità, grazie al quale posso trovare la chiave giusta per aprire il loro mondo da lettori. Stiamo lavorando proprio in questo senso, vogliamo creare un’isola felice per i bimbi di tutte le età”.

“Avere una libreria è bello e romantico, ma anche molto impegnativo”

“Di momenti bellissimi nella mia vita da libraia – conclude Viviana Montalto – ce ne sono stati tanti, di brutti molti di meno fortunatamente. Ma ce n’è uno, molto brutto, che si ripete quasi quotidianamente. Ed è quando alla cassa chiedono ‘e questo libro quanto me lo fa?’. Mi sembra una mancanza di rispetto nei confronti di un lavoro che, oltre che bello e romantico, è anche impegnativo e faticoso”.

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