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Avella – Si indaga sulle cause dell’incidente al passaggio a livello, che era senza barriere

Pubblicato il 30 Giugno, 2020

Avella – L’incidente verificatosi ieri pomeriggio ad Avella, con un treno EAV della circumvesuviana che ha travolto un’automobile all’altezza del passaggio a livello in zona san Nazzaro, riaccende la discussione intorno alla opportunità di gestire il traffico negli incroci strada/ferrovia mediante i passaggi a livello di tipo “SOA”, cioè a segnalamento ottico e acustico, che avvisa l’automobilista dell’imminente arrivo del treno con il suono della campana e il lampeggio rosso intermittente unitamente alla classica croce di sant’Andrea. Si tratta di intersezioni non protette da barriere. Dal lato treno il SOA obbliga il macchinista a ridurre la velocità per motivi di sicurezza e lo obbliga a fermarsi ed a procedere con marcia a vista in caso di mancato funzionamento dell’impianto. In genere le barriere sono state rimosse dappertutto sulle strade italiane a scarso o ridotto traffico veicolare ed anche la linea della circumvesuviana è stata interessata da interventi di quel genere, non senza polemiche per il rischio di incidenti derivanti dall’assenza delle classiche sbarre che si abbassano quando il treno imbocca oppure esce dalla sezione della stazione o quando sopraggiunge lungo la linea. L’incidente di Avella, che ha provocato il ferimento del conducente dell’automobile, potrebbe dimostrare che il treno viaggiava a velocità ridotta e che l’impatto non sia stato particolarmente violento, ma sono in corso le indagini da parte degli inquirenti che, grazie al circuito di video-sorveglianza potranno ricostruire la dinamica del sinistro stradale. Nel 2012, in un solo giorno, lungo la circumvesuviana persero la vita tre persone che furono travolte da due treni mentre stavano attraversando in automobile la strada ferrata in due distinti passaggi a livello di tipo “SOA”.

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