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Bike Sharing e mobilità sostenibile, nuove ipotesi in commissione

Pubblicato il 30 Giugno, 2020

Oggi la commissione Infrastrutture e Mobilità, presieduta da Nino Simeone, ha incontrato i rappresentanti dell’associazione ‘Cleanap’, sperimentatori, nel 2015, del primo progetto di “bike sharing” in città. Sono intervenuti l’assessora alla Mobilità sostenibile Alessandra Clemente e la dirigente del servizio Valeria Palazzo.

Si è fatto il punto della situazione in considerazione anche della possibilità di riprendere il servizio sulla città di Napoli. La storia del Bike sharing è piuttosto “datata” ed anche complessa. Un bando del Miur vinto nel 2012 per la realizzazione in città di un progetto di bike sharing finanziato fino a 2 milioni di euro. La realizzazione, nel 2015, di una sperimentazione di sei mesi, con l’installazione, tra Via Brin, Piazza Garibaldi e Piazza Vittoria, di ciclostazioni per la condivisione e l’uso di biciclette muscolari; un’iniziativa che ha riscosso un notevole successo, raggiungendo 14.600 utenti registrati e 22mila download della app dedicata. Un progetto che tuttavia è stato recentemente interrotto perché, terminata la sperimentazione e il finanziamento ministeriale nel 2015, l’infrastruttura è rimasta da allora inattiva per intoppi burocratici di varia natura. Solo nel mese di marzo di quest’anno il Miur si è definitivamente ritirato, consentendo una interlocuzione con l’Amministrazione comunale per la eventuale ripresa e prosecuzione del servizio; una interlocuzione che tuttavia si è dovuta misurare con l’impossibilità, da parte del Comune, di poter sostenere i costi per la prosecuzione del servizio.

Così i rappresentanti dell’associazione Cleanap, Emiliana Mellone e Cristiano May, hanno ricostruito la vicenda degli ultimi otto anni, conclusasi lo scorso 15 giugno con la rimozione delle infrastrutture installate per la sperimentazione e la conclusione di fatto del loro progetto Bike Sharing Napoli. A fronte dell’impossibilità, per ragioni di sostenibilità economica,  a poter partecipare al nuovo avviso pubblico indetto intanto dall’Amministrazione per favorire lo sviluppo del bike sharing in città, Cleanap, non senza amarezza per l’epilogo della vicenda, ha chiesto che almeno non venga disperso il lavoro svolto finora, costato 1,6 milioni di fondi ministeriali, e ha proposto un confronto su quattro scenari possibili per il riuso della strumentazione: ripristino del bike sharing sul modello del 2015; conversione del sistema preesistente in uno di quarta generazione, ovvero senza l’uso delle ciclostazioni (free floating); conversione del precedente sistema in modalità Park & Ride nei parcheggi Anm; riutilizzo delle ciclostazioni come rastrelliere dove poter parcheggiare in sicurezza la propria bici privata. Questi quattro possibili progetti, hanno concluso Mellone e May, hanno un costo massimo di ventimila euro e uno minimo di tremila euro, e consentirebbero di non disperdere del tutto le infrastrutture a disposizione.

Un altro punto importante da tenere in considerazione è la questione delle tariffe: è necessario che lo scenario futuro del bike sharing, una volta concluso l’avviso pubblico, consenta costi democratici e sostenibili per gli utenti.

L’assessora alla Mobilità sostenibile Alessandra Clemente ha ricostruito il percorso seguito dall’Amministrazione e le  interlocuzioni avute con Cleanap e ha spiegato che non c’è attualmente la possibilità di prelevare risorse dal Fondo di Riserva per finanziare nuove misure. Ha invece sollecitato l’associazione a prendere parte all’avviso pubblico ancora in corso, una iniziativa a costo zero per l’Amministrazione che consentirà di operare in maniera  trasparente e regolamentata.

La dirigente del servizio Mobilità sostenibile Valeria Palazzo ha spiegato le difficoltà burocratiche incontrate dal Comune nella ‘triangolazione con il Miur e ha chiarito che la proprietà attuale delle infrastrutture non è del Comune di Napoli.

Nel dibattito il presidente Nino Simeone ha evidenziato la necessità di una riflessione seria sul concetto di mobilità cittadina, spiegando che non si possono apprezzare misure di mobilità sostenibile né un servizio di trasporto pubblico efficiente se prima non vengono realizzate le infrastrutture necessarie. Questo è particolarmente evidente se si considerano le condizioni nelle quali versano gli esigui 16 chilometri di pista ciclabile realizzati in città e lo stato di strade a percorrenza veloce come ad esempio il Corso Umberto. Ciro Langella (Misto) ha ricordato che non è mai stato fatto in città un ragionamento concreto sul Pums (Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile) approvato nel 2016 e su un Piano urbano del traffico: bisogna smettere di ragionare per step successivi e avere una visione complessiva della mobilità in città.

Il responsabile dell’Area Programmazione della Mobilità Ignazio Leone, intervenuto nel corso della riunione, ha precisato che quello attualmente in vigore è solo il livello direttore del Pums, e che sarà il Consiglio comunale a dover approvare il documento definitivo.

Sul Pums Mario Coppeto (Napoli in Comune a Sinistra) ha precisato che, tecnicamente, gli atti del Comune che richiamano questo documento sono impropri, perché di fatto non c’è mai stata una discussione in Consiglio comunale sul tema. Né c’è stata in questi anni una visione sistemica sulla mobilità sostenibile in città. Bisogna riportare il confronto in Consiglio e avviare una interlocuzione con tutti i soggetti istituzionali per capire, ad esempio, se dal riparto del Fondo nazionale per il Trasporto pubblico locale è possibile ottenere maggiori risorse anche per incrementare la mobilità ciclabile.

Su questi aspetti l’assessora Clemente ha accolto l’esigenza di riprendere, attraverso il lavoro della commissione, il confronto sul Pums, e ha annunciato l’intenzione di stanziare maggiori risorse per la mobilità sostenibile in città nel prossimo bilancio di previsione.

Alla domanda rivolta da Rosario Andreozzi (DemA) sulla volontà politica di avviare un tavolo di confronto con Cleanap sui quattro punti programmatici proposti, l’assessora ha confermato un prossimo incontro con l’associazione per approfondimenti.

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