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Dal boccaccesco Palazzo Grazioli al tempio della cultura di Zeffirelli

Pubblicato il 30 Giugno, 2020

E’ notizia certa: Silvio Berlusconi lascia Palazzo Grazioli sede di momenti di grandi rilevanza politico internazionale quanto teatro di festini goderecci (dei quali ha raccontato la escort Patrizia) per trasferirsi in quella che fu la residenza romana del grande regista fiorentino Franco Zeffirelli, il quale condivise con Berlusconi l’esperienza in parlamento nelle file di Forza Italia dal 1994 al 2001. In realtà la villa era già proprietà del cavaliere, che l’aveva comprata nel 2000 alla cifra di 3,37 milioni, per poi concederla all’amico Zeffirelli in comodato d’uso fino alla sua morte.


Adesso, in tempi di crisi, forse l’ex premier non vuole più pagare i 40mila euro di affitto di Palazzo Grazioli e ha deciso di godersi l’investimento fatto venti anni fa sull’Appia antica, anche se come per tutti in questi casi, Berlusconi dovrà attendere che siano terminati i lavori di ristrutturazione già iniziati lo scorso autunno.
L’ultima apparizione del suo precedente inquilino, risale al novembre 2018 proprio in questa villa, in occasione della presentazione del Rigoletto  verdiano che portava la firma e la regia di Zeffirelli.


Una dimora nascosta nel verde, Sull’Appia Pignatelli, poco distante dall’Appia Antica, da Villa dei Quintili e dalla fiabesca Casa delle Farfalle, in una delle zone più esclusive e verdi di roma. Chi l’ha visitata e ha avuto la fortuna di essere ospite del regista, racconta di interni le cui pareti trasudano cultura, lampade tiffany , statue e statuette degli innumerevoli premi vinti, il mobilio, le tante foto che illustrano la vita egregia del suo inquilino.
Un grande salone dominato dalle tonalità grigie e celesti e tantissime foto di Zeffirelli con Pavarotti, con Sting, con Simon & Garfunkel, Liz Taylor, Maria Callas, Gregory Peck e Sean Connery e con i più grandi politici del secolo scorso, Kennedy , Clinton ai , Ciampi, Pertini e la regina Elisabetta, madame Bush, Kennedy e ancora e ancora.
Si faccia salutare dalla bellezza” soleva ripetere il regista a chi varcava la soglia della sua casa, motto che speriamo Berlusconi faccia proprio.

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