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Sandwich jeanseria chiudee

Sandwich jeanseria, lo storico negozio genovese d’abbigliamento di tendenza: chiude i battenti il 30 luglio

Sandwich jeanseria, lo storico negozio genovese d’abbigliamento di tendenza: chiuderà il 30 luglio.

Pubblicato il 30 Giugno, 2020

Sandwich jeanseria, lo storico negozio genovese di tendenza, a conduzione familiare, ha una storia che parte da lontano. Nasce nel settembre del 1978, a Prà, nel ponente genovese, tra Pegli e Voltri, con il nome di “Prà moda giovane”, dall’idea del suo fondatore, Giuseppe Fasolino, per tutti sig.”Pino”.

Sandwich jeanseria: i marchi di tendenza

Importanti i marchi di tendenza e qualità trattati da Sandwich jeanseria, da Levi’s a Lee; da Meltinpot a Wrangler; da Gas a Guess; da Roy Roger’s ad Antony Morato, da Take Two a Nozone, da Carslberg a Boy London, da Fracomina a PDK e tanti altri marchi che hanno vestito tanti genovesi e non solo.

Sandwich jeanseria: la storia

A metà degli anni ’80, il boom delle vendite, incoraggiano il sig. Pino all’apertura del secondo punto vendita su Genova, in via Milano, zona Dinegro. Dal 1994, a gestirlo, è la figlia, Simona Fasolino, degna ereditaria del padre quanto alla passione per l’abbigliamento e sempre pronta ad accogliere col sorriso la clientela. 

Nel 2003, però, la disastrosa alluvione ha messo in ginocchio la città, non risparmiando il negozio, in parte distrutto, ma non sono stati vinti:”Siamo riusciti a rialzarci, con la stessa passione di sempre, e a ricostruire tutto, con pazienza” – riferiscono i fratelli.

Nel 2006, la famiglia Fasolino rilancia, nel cuore della Genova antica, uno dei centri storici medievali più grandi d’Europa, un melting pot dove si mischiano, da sempre, odori, sapori, lingue e culture diverse, nella centralissima via San Luca, l’antica Ripa alta, l’arteria principale per muoversi in direzione est-ovest nel nucleo antico della città.

E’ la volta dell’altro figlio del sig. Pino, il ventotenne Dario Fasolino, che si avventura in una nuova avvincente e rivoluzionaria sfida, alla quale, poi, si unirà Simona, quando la crisi nel settore bussa alla porta di via Milano, che si chiude nel 2013, diventando, così, l’unico negozio di riferimento nel centro cittadino.

Dal 2006 al 2008, infatti, Dario, con la sua inconfondibile passione per l’estetica e il gusto, sopratutto femminile, di vestire, dotato di quella speciale empatia verso la gente capace di far sentire “a casa” chiunque arrivi o si trovi a Genova. Da gestore di una jenseria a dj music: una jeansiera dotata di consolle e musica mixata non stop. Un modo originale, il suo, di intrattenere ed attirare la clientela e, in particolare al venerdì  e al sabato, coinvolgendo altri dj, con spettacoli di musica dal vivo. 

Nel 2018, Dario, cambia vita e lascia la Liguria, si trasferisce dal mare al lago, affidando l’esclusiva conduzione del negozio alla sorella, Simona.

Siamo nel 2019, ad agosto, e Simona e il padre, scoraggiati dal degrado dei vicoli, dal minor afflusso della clientela, a discapito di una più “di passaggio” che ha penalizzato, non poco, le vendite, decidono di abbassare la serranda anche di quello che è stato, per tredici anni, il fiore all’occhiello dell’abbigliamento di una delle vie più importanti del centro storico.

C’era una volta” va a braccetto con “E vissero felici e contenti”, ma, si sa, in “realtà” in molte fiabe e storie non c’è “happy ending” così come manca in quella della famiglia Fasolino che, il 30 luglio chiuderà i battenti, definitivamente, all’unico punto vendita, di Prà, sopravvissuto, pur nell’alta marea degli anni.

Sandwich jenseria: chiude i battenti il 30 luglio, la dichiarazione di Giuseppe Fasolino 

“L’avvento di internet e dello shopping online, le grosse catene d’abbigliamento ci hanno messo in ginocchio, purtroppo, morsi dalla crisi del settore ed è arrivato il momento di arrenderci e, per l’anziano della famiglia, di festeggiare i miei 74 anni di età, a sei giorni dalla chiusura, di godersi il sapore del dolcefarniente mentre per Simona di reinventarsi, magari, in un’altra sfida” – conclude, sorridendo, il Sig. Pino.

La crisi nera del commercio, sopratutto al tempo del Coronavirus, non dà scampo: sempre più negozi costretti a chiudere, le famiglie spendono meno e il ruolo degli e-commerce affossa i piccoli negozi.

 

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