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Zero trasparenza dei Comuni di Firenze e Bagno a Ripoli

Zero trasparenza dei Comuni di Firenze e Bagno a Ripoli

Pubblicato il 30 Giugno, 2020

Parlano di zero trasparenza dei Comuni di Firenze e Bagno a Ripoli, Italia Nostra e l’associazione Idra per quanto riguarda il progetto delle Gualchiere di Remole. Italia Nostra e Idra rivendicano a voce alta il diritto a partecipare al progetto di recupero pubblico.

Della zero trasparenza dei Comuni, le due associazioni lo scrivono in una lettera indirizzata ai Comuni di Firenze e Bagno a Ripoli, «che hanno presentato un progetto mai partecipato di riqualificazione delle Gualchiere di Remole». Italia Nostra e Idra esternano senza mezzi termini la propria indignazione

«E’ da marzo 2019 – scrivono le due associazioni – che le due amministrazioni annunciano di voler “condividere con i cittadini un percorso serio e concreto” per la riqualificazione di un tesoro abbandonato al degrado da decenni. Ma questo coinvolgimento non c’è stato. Al contrario, i due Comuni non hanno mai risposto alle richieste di trasparenza sulla documentazione tecnico-progettuale presentata alla Soprintendenza, né sul percorso partecipativo ipotizzato. Non hanno risposto neppure all’invito rivolto loro dal Difensore Civico della Toscana a dare riscontro alle domande legittimamente formulate». Inoltre «l’assessore fiorentino al Patrimonio non abitativo parla di un “gruppo tecnico” operativo, ma le associazioni, per fare un esempio, non sono state invitate. Quali sono i componenti di questo “gruppo tecnico”? Con quali criteri sono stati scelti? Quali requisiti mancano a Italia Nostra e a Idra per essere ammesse al percorso di riqualificazione delle Gualchiere di Remole, uno straordinario bene storico che fino a marzo 2019 la giunta Nardella ha tentato invano di alienare tramite asta pubblica

Italia Nostra e Idra, «che si battono da lungo tempo e con convinzione per il recupero pubblico del ‘villaggio dell’arte in riva d’Arno’ a supporto dello scultore-sentinella Piero Gensini, grazie al quale quel lembo prestigioso di civiltà medievale è ancora vivo e vissuto, hanno preso carta e penna e hanno formalizzato una comune istanza di partecipazione al procedimento e accesso agli atti». L’hanno inviata per opportuna conoscenza anche alla Soprintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio e, nuovamente, al Difensore civico, «con l’auspicio che intervengano in tutela dei diritti dei cittadini e della qualità della progettazione. E a due nuovi destinatari, il Genio Civile della Regione Toscana e il Consorzio di bonifica Medio Valdarno, giacché si apprende che agli interventi ipotizzati metteranno mano anche le loro competenze».

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