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Nei primi quattro mesi dell’anno 61.637 procedure connesse all'emergenza Covid, per un totale spesa di 3 miliardi.

Dati Anac: con il Covid calo del 33% del valore degli appalti

Secondo l’Autorità Nazionale Anticorruzione il primo quadrimestre del 2020 ha registrato un calo del 33% nel valore degli appalti . Tale negatività è legata all’insorgenza dell’epidemia di Covid.

Pubblicato il 2 Luglio, 2020

Secondo l’Autorità Nazionale Anticorruzione il primo quadrimestre del 2020 ha registrato un calo del 33% nel valore degli appalti . Tale negatività è legata all’insorgenza dell’epidemia di Covid.


Fra le aree più penalizzate da questo calo di valore c’è il Nord che risulta aver perso 14 mld rispetto allo scorso anno (-50%) andando a incidere per l’80% sulla flessione a livello nazionale (18,6 mld). Dal dettaglio reso da AnacC risulta che a causa dell’emergenza Covid 22 mila procedure di gara, che corrispondono all’ammontare di 23 miliardi, non sono ancora state perfezionate.


Secondo quanto riporta l’Autorità, fra i vari punti critici ci sarebbe l”abnorme lievitazione dei prezzi’ rispetto al quadro precedente all’epidemia nonché la grande variabilità nelle quotazioni sul territorio nazionale. A ciò si aggiunge, influendo negativamente, uno scostamento sia nelle quantità che nella qualità di quanto fornito rispetto alle caratteristiche richieste.


Presso la Banca dati nazionale dei contratti pubblici (Bdncp) risultano registrate nei primi quattro mesi dell’anno 61.637 procedure connesse all’emergenza Covid, per un totale spesa di 3 miliardi. I dpi (dispositivi di protezione individuale) incidono su questa somma per il 70% di cui il 38%, equivalente a oltre un miliardo, corrisponde alla voce mascherine. Guanti, camici e visiere totalizzano una spesa di 942 mln mentre i tamponi sembrano aver pesato sull’importo totale solo per il 3%.


Secondo Anac il fenomeno corruttivo a opera delle mafie è in continua crescita.
Nel 2919 si è registrato un aumento del 10% dei provvedimenti di interdittiva Antimafia rispetto all’anno precedente. Se nel 2018 i provvedimenti comunicati erano stati 573 nel 2019 risultano 633. Andando ad analizzare un periodo più lungo, si scopre che dal 2015 a oggi si sono verificati circa 2600 gli interventi di questo tipo da parte dell’Autorità Antimafia.


Secondo il presidente dell’Anac Francesco Merloni “Il dato è molto preoccupante perché le organizzazioni criminali ricorrono sempre più spesso a sistemi corruttivi per raggiungere i loro scopi, approfittando anche delle situazioni emergenziali come quella in corso, con effetti devastanti sul sistema economico e sulle imprese sane, già pesantemente colpite dalla crisi”.


Il presidente ha poi continuato il suo commento entrando nel merito della questione dei super-comissari: “Sembrano riaffacciarsi in questi giorni ipotesi rischiose come quelle di un largo utilizzo dei ‘super-commissari’, del ‘modello Genova’ per alcuni appalti sopra soglia, con amplissime deroghe, e l’affidamento diretto fino a 150.000 euro senza alcuna consultazione delle imprese. Non è togliendo le regole che il sistema funziona meglio. Al contrario, le deroghe indiscriminate creano confusione e le imprese non hanno punti di riferimento e si rischia di favorire la corruzione e la paralisi amministrativa”.


Fonte: ANSA 02/07/2020 – Ore 15:17

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