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Traffico di sostanze stupefacenti, 6 arresti

I carabinieri di Mopnopoli hanno arrestato 6 persone per traffico di sostanze stupefacenti

Pubblicato il 6 Luglio, 2020

Questa notte i Carabinieri della Compagnia di Monopoli hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare – emessa dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura della Repubblica di Bari – a carico di 6 persone (5 in carcere e 1 agli arresti domiciliari) per aver scoperto un traffico di sostenze stupefacenti nel sud-est barese.

L’ordinanza è stata eseguita da 50 militari, coadiuvati dal Nucleo Cinofili e dallo Squadrone eliportato Cacciatori Puglia, nei territori di Castellana Grotte, Trani ed in provincia di Livorno.

L’indagine, coordinata dalla Procura di Bari, ha consentito di disarticolare un sodalizio dedito al traffico di sostanze stupefacenti, operante nel comune di Castellana Grotte, facente capo alla famiglia “Pirrelli”: le accuse sono di associazione armata finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi da fuoco e munizioni, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Durante le attività investigative i Carabinieri hanno arrestato in flagranza 2 soggetti, sequestrato armi, munizioni, 465 gr. di cocaina, Euro 120.000, nonché rinvenuto un deposito di auto rubate.

Il Traffico di sostanze stupefacenti, armi e soldi

L’operazione è il risultato di un’indagine avviata nel 2018 dalla Stazione Carabinieri di Castellana Grotte, sviluppata mediante attività tecniche (intercettazioni telefoniche, ambientali e telecamere) e dinamiche (servizi di pedinamento, perquisizioni e sequestri), corroborate dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, che hanno consentito di documentare l’operatività di un’associazione criminale che gestiva la piazza di spaccio di Castellana Grotte, mediante l’acquisto di ingenti partite di cocaina che venivano immesse sul mercato al prezzo fisso di 80 euro a dose.

Capo del sodalizio era un 41enne castellanese, il quale ripartiva i compiti fra i sodali, stabiliva l’ammontare degli stipendi e individuava le basi operative del gruppo ove sono state rinvenute armi, droga e denaro, continuando ad esercitare la sua leadership anche nei periodi di carcerazione tramite ordini veicolati ai familiari. Fra di essi spiccava la figura della moglie, divenuta “sua portavoce” con l’incarico di risolvere problematiche gestionali fra i sodali.

Il canale di approvvigionamento era rappresentato da un 39enne, elemento di spicco della criminalità di Putignano, che rifornivano l’organizzazione con partite di cocaina da 1 kg dal valore di euro 40.000,00, le quali, una volte tagliate ed immesse nel mercato, potevano fruttare fino a 100.000,00 euro. Quest’ultimo, tra l’altro, versava al capo una quota mensile di 6.000,00 quale provento dell’illecita attività.

Documentata altresì la notevole disponibilità di armi e munizioni, che il gruppo deteneva quale strumenti deterrenti nei confronti di altri sodalizi rivali: nel corso di diversi interventi, i Carabinieri hanno sequestrato una pistola mitragliatrice mod. skorpion cal 7,65, una pistola beretta mod. 81 cal. 7,65 e una pistola marca browning cal. 6,35, nonché 150 cartucce vario calibro. Le armi e lo stupefacente venivano occultati all’interno di involucri interrati oppure nascosti nei muretti a secco siti lungo la pubblica via.

Fra i traffici illeciti del gruppo rientrava quello della ricettazione di autoveicoli rubati: nel corso delle attività i militari hanno scoperto un deposito nel quale erano occultati targhe di auto e componenti meccaniche di varie marche (Fiat, Mini Cooper, Volkswagen e Lancia) per un valore di euro 40.000,00 circa, nonché l’acquisto di una Alfa Romeo Giulietta provento di furto, mentre in una circostanza, intercettati a bordo di veicolo rubato, non rispettavano l’alt e si davano alla fuga, ingaggiando un inseguimento con i militari dell’Arma e commentando, divertiti, come il crimine per loro rappresentasse un “gioco”.

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