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Claudio Miceli presidente della nuova Confesercenti Area metropolitana di Catania

Pubblicato il 8 Luglio, 2020

È stata costituita ieri pomeriggio la Confesercenti dell’area metropolitana di Catania ed eletto dai 59 componenti dell’Assemblea Costituente il presidente, l’imprenditore Claudio Miceli.

A presiedere i lavori, Michele Sorbera, direttore regionale di Confesercenti Sicilia, che due anni fa ha preso in mano le sorti dell’associazione, traghettandola verso la Confesercenti dell’area metropolitana di Catania, appena costituita. «Oggi diamo un nuovo percorso all’ente con la costituzione della Confesercenti dell’area metropolitana di  Catania e la consegniamo alla città e agli oltre 2500 soci – ha sottolineato Michele Sorbera –  torniamo in campo  con un gruppo dirigente nuovo, un’impostazione e una visione dell’organizzazione e dell’impegno politico-sindacale completamente rinnovati». Per la vecchia associazione provinciale resta la gestione commissariale. 

«Sarà un grande onore poter presiedere questa associazione – ha esordito Claudio Miceli – accetto con grande entusiasmo e senso di responsabilità questo incarico». Zafferanese di nascita, Miceli, dopo gli  esordi a Milano, con la maison Armani, e il primo a portare in Sicilia il brand Brunello Cucinelli, da oltre 35 anni è nel settore della moda di lusso e oggi conta 7 punti vendita aperti in tutta l’isola. Impegnato nel sociale al fianco della FIFC e della Fondazione Fibrosi Cistica (FFC) con il suo presidente Matteo Marzotto, condivide un percorso ultra decennale a sostegno della ricerca.

Ad affiancare Claudio Miceli i 29 componenti della Presidenza, eletti durante l’Assemblea costituente: Rosario Barbagallo, Elsa Doriana Briguglio, Vittoria Denaro, Fabio Finocchiaro, Giusi Maccarrone, Francesco Musumeci, Felice Nania, Sabrina Santonocito, Francesco Russo, Filippo Guzzardi, Pietro Aci, Salvatore Apa, Davide Bacilliere, Giuseppe Di Mauro, Francesco Emmi, Enrico Alfio Fragalà, Doriana Gargiulo, Ilenia Giorgio, Sandro Ingrasciotta, Rosaria Labisi, Maurizio Lionti, Luigi Marchica, Francesco Messina, Francesco Restivo, Dario Sposito, Vincenzo Pappalardo, Andrea Tomarchio, Francesco Costantino.

Nominati anche il Collegio dei Revisori Contabili e il Collegio di  Garanzia. Nella prima riunione della Presidenza verranno nominati il direttore, i vicepresidenti  e indicati  i componenti della Giunta.

Un processo costitutivo completato nelle delicate fasi di emergenza della pandemia Covid19. “Il Coronavirus ha paradossalmente fatto riemergere il valore e l’importanza delle associazioni di categoria – ha commentato  Sorbera – e non ricordo negli ultimi anni un interesse e un senso di appartenenza  così forti espressi dalle imprese.  Catania è una città importantissima dal punto di vista commerciale, Confesercenti punta molto sulla classe imprenditoriale che essa sa esprimere in termini soprattutto di idee e progetti».

Dal canto suo, Claudio Miceli ha le idee chiare sulla nuova visione della Confesercenti dell’area Metropolitana etnea, «un’associazione aperta al confronto e capillarmente presente su tutti i comuni della provincia, con rappresentanti locali che diano assistenza vera». Due le novità  già annunciate, la costituzione di una task force composta da giovani  e di un Comitato tecnico-scientifico che aprirà il dialogo con il mondo dell’Università.

«Mi approccio a queste nuova esperienza con una mia visione – ha sottolineato Miceli appena eletto all’unanimità-  con l’intento di valorizzare il territorio e il suo tessuto imprenditoriale composto da tutte quelle eccellenze locali, costruite e tramandate da generazioni, e da quelle che si affacciano per la prima volta in una realtà sempre più difficile e mutevole. Custodire la storia imprenditoriale di questo territorio – ha proseguito –  significa rinsaldare le basi su cui costruire il futuro delle nuove generazioni e rilanciare una nuova sfida, che conservi l’orgoglio e il senso di appartenenza, che alimenti la fiducia e l’entusiasmo, che sia in grado di declinare nuovi linguaggi e nuovi paradigmi dell’innovazione, della competenza, della competitività, delle nuove frontiere telematiche, delle soluzioni smart.  La grande sconfitta della nostra generazione sarebbe quella di dimenticare il mondo dal quale veniamo e quello che rischiamo di lasciare. Non possiamo permetterci di mandare via i giovani e abbiamo l’obbligo, non solo morale, di restituire loro qualcosa, restituire loro le chiavi con cui aprire il cassetto dei propri sogni».

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