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BELGRADE, SERBIA - JULY 8: Police officers intervene in protesters during a protest against new measures to curb the spread of the novel coronavirus in Belgrade, Serbia on July 8, 2020. Large numbers of people gathered in front of the National Assembly Building in Belgrade after President Aleksandar Vucic announced a weekend curfew in an effort to combat the disease.Protesters clashed with police while attempting to enter the building as gendarmerie forces set up a cordon on the steps in front of its entrance. (Photo by Milos Miskov/Anadolu Agency via Getty Images)

Violenti scontri a Belgrado: dimostranti si scagliano contro le restrizioni anti- covid VIDEO

Guerriglia urbana nella notte contro il presidente Aleksandar Vucic, e il nuovo coprifuoco che sarà imposto questa settimana a causa dell’aumento dei casi COVID-19

Pubblicato il 8 Luglio, 2020

E’ successa nella notte di mercoledì la guerriglia urbana a Belgrado che ha visto dimostranti antigovernativi e polizia nei dintorni del parlamento. L’obiettivo della protesta, diretta in primo luogo contro il presidente serbo Aleksandar Vucic, e il nuovo coprifuoco che sarà imposto questa settimana a causa dell’aumento dei casi COVID-19. Scontri sono stati registrati nei dintorni del Parlamento tra dimostranti antigovernativi e polizia. Obiettivo della protesta il presidente serbo Aleksander Vucic e le sue nuove restrizioni per la capitale volute per contenere la pandemia di coronavirus. La Serbia, prima delle elezioni presidenziali del 21 Giugno, è stato il primo paese a riaprire, infatti il governo aveva rimosso praticamente tutte le restrizioni, sostenendo che il virus si fosse indebolito.

Dopo essere stati respinti coi lacrimogeni dall’ingresso della Camera, che hanno tentato a più riprese di forzare per fare irruzione nell’edificio, i manifestanti hanno ripiegato nelle strade e nel parco circostante dove, vicino alla Chiesa di San Marco hanno dato fuoco a tre auto della polizia. Incendiati anche diversi cassonetti dei rifiuti. Dopo un gran numero di lanci di sassi, bottiglie, petardi e altri oggetti, gli agenti in assetto antisommossa hanno risposto con ripetuti lanci di lacrimogeni, formando cordoni a difesa dell’area intorno al parlamento.

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