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Al Santo Stefano di Prato l’imaging molecolare per bloccare il tumore cerebrale

Pubblicato il 9 Luglio, 2020

La biologia molecolare è , tra le prime in Europa,che permette di individuare con estrema precisione la massa tumorale, grazie a delle tecniche che tracciano i tessuti malati con la fluorescenza ed evidenziano le porzioni di maggiore malignità attraverso le immagini fornite dalla Risonanza Magnetica e dalla FET-PET, tomografia ad emissione di positroni con l’utilizzo di un radio farmaco.

“È un nuovo modo di fare chirurgia- spiega Della Puppa – al quotidiano La Nazione , la resezione del tumore viene eseguita su immagini di risonanza magnetica che forniscono informazioni sulla morfologia del tumore coregistrate contemporaneamente sia con immagini del metabolismo proteico ottenute con la tomografia ad emissione di positroni sia con immagini di fluorescenza entrambe in grado di fornire informazioni sui reali confini funzionali e bio-molecolari della neoplasia”.

La nuova tecnica è frutto della collaborazione tra strutture: Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi, diretta dal professor Alessandro Della Puppa e quella di Medicina Nucleare dell’Ospedale Santo Stefano di Prato diretta dal dottor Stelvio Sestini.

AL Santo Stefano di Prato- spiega Sestini –viene eseguita la tecnica dell’imaging biomolecolare eseguita al in grado di rilevare il livello e la sede di maggior aggressività della lesione gliale misurando in vivo il metabolismo proteico del tumore, ovvero maggiore è il metabolismo proteico, più aggressivo è il tumore.”

Considerazioni mediche di cui cittadini profani non colgono molto, quel che è importante è sapere che si può agire in modo ancora più tempestivo e mirato su uno dei tumori più aggressivi e diffusi tra la popolazione. 

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