Pubblicato il 11 Luglio, 2020
Italo Calvino diceva “il divertimento ed il gioco sono cose serie”, una massima da cui partire per comprende quali sono i migliori giochi creativi per bambini. Possiamo dire che il gioco è un diritto inviolabile ed insindacabile di ogni bambino.
Il gioco infatti è un elemento fondamentale ed uno strumento utilissimo per qualsiasi età infantile ed adolescenziale, contribuendo allo sviluppo fisico, cognitivo, emotivo e sociale.
Per quanto riguarda l’età infantile, lo scopo è lo sviluppo della rappresentazione della realtà esterna, che prevede la conoscenza del Sé e dell’Altro, oltre a sperimentare le prime interazioni sociali. In riferimento all’età adolescenziale, invece, il gioco è incentrato soprattutto sul consolidamento e sulla fortificazione delle forme di autocontrollo e di interazione sociale.
Per essere efficace un gioco deve essere divertente, interessante, limitato nel tempo e volontario.
Abbiamo sottoposto alla dottoressa e psicologa Rosa Perfido alcune domande per comprendere quali sono i migliori giochi educativi per bambini.
Quali giochi sono utili per lo sviluppo di un bambino?
“Per l’età infantile si punta principalmente su giochi che hanno l’elemento finzione, cioè l’uso dell’immaginazione.
- Da 0 a 2 anni: giochi che sviluppano le capacità senso-motorie e quindi giochi colorati, che suonano, che sono morbidi e/o rigidi;
- da 2 a 6 anni: giochi che puntano alla rappresentazione (pentoline, giochi di mestieri, ecc.);
- dai 7 agli 11 anni: giochi con regole (giochi di società, carte, ecc.).
Quali giochi sono utili per l’età adolescenziale?
“Per quest’età è importante la relazione, quindi sono consigliabili giochi da svolgere in gruppi e che nello stesso tempo siano regolamentati, come gli sport di squadra”.
Oltre all’età si fa differenza anche di sesso?
“Io non reputo opportuno né giusto fare differenziazioni a livello di sesso, soprattutto quando si parla di bambini. Ogni gioco può essere usato e non c’è da preoccuparsi se un maschietto fosse attratto da una bambola o dai giochi delle pentole. Più sono piccoli e più c’è curiosità di conoscere cose, ma soprattutto non ci sono pregiudizi relativi al sesso. L’unico obiettivo è la crescita”.
Che tipo di miglioramenti apportano il gioco?
“A livello emotivo e comportamentale si ha una riduzione della paura, ansia, stress ed irritabilità ed un aumento di autostima e padronanza di se stessi, determinazione, calma, capacità di adattamento e abilità di affrontare sorprese e cambiamenti.
A livello fisico si tende al miglioramento del sistema immunitario, endocrino e cardiovascolare (maggiore produzione di adrenalina nel sistema limbico), diminuisce lo stress e si affinano i movimenti, la coordinazione, l’agilità, l’equilibrio e la flessibilità.
A livello sociale si punta al miglioramento di empatia e condivisione ed alla formazione di modelli di relazione basati sull’inclusione”.
E i videogiochi?
“Anche i videogiochi sono consigliati, ma con moderazione e valutando caso per caso. Per esempio bambini che soffrono di mutismo selettivo, o bambini con disturbi di autismo, utilizzano Comunicatori alternati e aumentativi (CAA) per indicare i loro bisogni sotto forma di figure da mettere insieme.
Ovviamente ci sono tanti videogiochi con finalità didattiche, ma spesso vengono utilizzati giochi semplicemente per intrattenere il bambino e/o per tranquillizzarlo. Non consiglio giochi virtuali, perché poco propensi allo sviluppo delle capacità appena indicate, ma suggerisco ai genitori di limitare i tempi di utilizzo, non nel caso di CAA ovviamente”.
Qual è il ruolo dei genitori nel gioco dei bambini?
“La figura ed il ruolo del genitore sono importanti anche nel gioco. Quindi consiglio a tutti i genitori di dedicare ai figli almeno un’ora al giorno di gioco condiviso: è buon toccasana anche per il genitore stesso a livello di stress e ruolo genitoriale”.