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Chiarimenti su lavori e interventi per il tram a Bologna

Chiarimenti su lavori e interventi per il tram a Bologna. L’assessore Claudio Mazzanti, ha risposto, in seduta di Question time dello scorso venerdì.

Pubblicato il 12 Luglio, 2020

Chiarimenti su lavori e interventi per il tram a Bologna.

L’assessore Claudio Mazzanti, ha risposto, in seduta di Question time dello scorso venerdì, alla domanda d’attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord) su lavori e interventi per il tram.

Domanda della consigliera Scarano

“Sono a chiedere al Signor Sindaco ed alla Giunta un parere politico amministrativo in senso generale e più in particolare se l’amministrazione ha deciso di riservare fondi quali interventi risarcitori nei confronti di coloro che oltre ad essere stati colpiti dal lockdown adesso subiranno ulteriori perdite a causa dei lunghi lavori di realizzazione qualora il progetto del tram dovesse andare avanti. – continua –

Chiedo inoltre di conoscere il pensiero della Giunta di fronte alla decisione di ammettere il referendum sul tram difatti, leggendo le motivazioni, balza immediatamente all’attenzione il fatto che l’amministrazione sostiene che il consiglio comunale abbia già esaurito le proprie competenze in materia con l’approvazione del PUMS, parere che il Comitato dei Garanti non condivide.

Infine vorrei capire il motivo per cui l’amministrazione continua a non ascoltare i propri concittadini e mi riferisco al fatto che per fare asfaltare una strada davvero dissestata c’è bisogno di raccogliere firme, per dire che alcune zone sono davvero degradate c’è bisogno di raccogliere firme ecc… “.

Risposta dell’assessore Mazzanti

“Gentile consigliera, l’Amministrazione è consapevole della complessità delle fasi realizzative della prima linea tranviaria e, come già preannunciato in varie occasioni e anche al tavolo che riunisce le associazioni delle categorie economiche, saranno studiate e messe in atto soluzioni e misure per limitare l’impatto che tali lavori potranno avere, soprattutto sulle attività economiche direttamente interessate dai cantieri.
Noi riteniamo che il lungo iter che ha portato all’approvazione, nel novembre 2019, del PUMS metropolitano e del PGTU, strumenti all’interno dei quali è stata individuata la rete tranviaria di cui fa parte la prima linea di cui stiamo trattando e che ne forniscono le ragioni, nonché l’inserimento dell’opera nel piano triennale delle opere pubbliche, alla luce dell’ottenimento del completo finanziamento della linea da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per un importo di 509.644.000 euro circa, oltre alle risorse già spese per la progettazione di fattibilità tecnica ed economica e per la progettazione definitiva di questa infrastruttura, che consideriamo strategica per la città, dimostrino che essa sia a un punto di non ritorno.

Senza dimenticare che già le Linee di Indirizzo del PUMS approvate nel 2016 dalla precedente Giunta avevamo indicato la necessità di un potenziamento del trasporto pubblico attraverso il ricorso alla tecnologia tranviaria, e che il Programma di Mandato illustrato dal Sindaco Merola nel settembre 2016 aveva confermato tale indirizzo, poi puntualmente declinato all’interno del PUMS. – continua Mazzanti –

Pertanto è chiaro che il progetto della prima linea tranviaria di Bologna rappresenta uno dei cardini per l’avvio concreto delle azioni previste dal PUMS e l’ottenimento del finanziamento completo dell’opera rappresenta un risultato di straordinaria importanza e certifica l’efficacia delle azioni messe in atto dall’Amministrazione in questo ambito. È chiaro inoltre che il progetto della tranvia fa parte degli obiettivi di mandato di questa Amministrazione che coerentemente sta portando avanti il programma presentato.

La consultazione della città e del corpo elettorale sul tema riteniamo quindi sia già stata esercitata. L’Amministrazione ha fatto presente le proprie ragioni al Comitato dei Garanti. Tuttavia, prendiamo atto la decisione del comitato, assunta a maggioranza di 3 contro 2, ha dato esito diverso, stabilendo l’ammissibilità del quesito proposto”.

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