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Positivi al Covid 19 in alberghi sanitari, la scelta di Rossi piace agli infermieri

Pubblicato il 12 Luglio, 2020

Per i positivi al Covid 19 ci sono gli alberghi sanitari. Lo stabilisce una ordinanza del governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, emessa dopo gli ultimi cluster verificatisi nella regione, con la quale dà mandato ai sindaci di adottare provvedimenti per trasferire le persone che risultino positive negli alberghi sanitari. Sanzioni per chi rifiuta fino a 5mila euro.

Nella maggior parte dei casi si tratta di casi prodotti dal sovraffollamento familiare. Per scongiurare il moltiplicarsi di questo tipo di focolai domestici e gestire al meglio i casi di contagio intrafamiliare, considerato che in questi casi l’isolamento dei positivi è determinante, il presidente Enrico Rossi ha firmato oggi una nuova ordinanza, la 71 della serie, intitolata “Ulteriori misure di contenimento del contagio in ambito familiare e abitativo”. 

«Si tratta di una misura importante: in questo momento più che mai è necessario non abbassare la guardia davanti al Covid-19». Così l’Ordine delle Professioni infermieristiche interprovinciale Firenze-Pistoia commenta la recente ordinanza firmata dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che, con l’obbiettivo di scongiurare il moltiplicarsi di focolai domestici e gestire al meglio i casi di contagio intrafamiliare, ha dato mandato ai sindaci di attivarsi per trasferire i positivi negli alberghi sanitari, allontanandoli dalle proprie case (soprattutto se sovraffollate).

«Si tratta di un’ordinanza importante, da non sottovalutare – commenta Danilo Massai, presidente di Opi Firenze Pistoia -. Il Coronavirus è ancora in circolo e non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia. E credo che l’iniziativa della Regione Toscana sia un ottimo strumento in questo senso. Occorre essere attenti, per evitare che ripartano focolai, in particolare in cluster familiari e comunitari. È vero che per fortuna l’allerta è passata, ma questo non deve portare nessuno di noi ad agire con leggerezza. Non dobbiamo vanificare quanto ottenuto fino ad oggi. Né dimenticare i sacrifici che tutti i professionisti sanitari, infermieri, oss e medici hanno fatto in fase di emergenza».

Il provvedimento regionale è arrivato a seguito dei primi tre importanti focolai familiari apparsi in Toscana dopo un relativo periodo di calma: Impruneta, Cortona e Pian di Scò, relativi a 18 persone provenienti da Paesi extra Schengen. Nella maggior parte dei casi si tratta di casi prodotti dal sovraffollamento familiare. I sindaci possono procedere grazie all’adozione delle ordinanze contingibili e urgenti a tutela della salute pubblica in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica, a carattere esclusivamente locale, previste dall’articolo 50 del Testo unico degli enti locali (D.lgs. 18 agosto 2000, n.267). In caso di inosservanza le sanzioni vanno da 500 a 5mila euro.

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