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Ruspoli, 81 anni, presidente onorario del Chianti Classico

Ruspoli, 81 anni, presidente onorario del Chianti Classico

Pubblicato il 12 Luglio, 2020

Giulio Ruspoli, 81 anni, è stato eletto presidente onorario del Consorzio del Chianti Classico. La nomina è avvenuta per acclamazione. 

Ruspoli, romano, classe 39, laureato in architettura, proprietario, con il fratello, della Tenuta di Lilliano a Castellina in Chianti, ha da sempre partecipato attivamente e con entusiasmo alla vita e al lavoro del primo Consorzio vitivinicolo italiano, fondato a Radda nel lontano 1924. All’inizio come socio viticoltore e poi anche in qualità di amministratore. 

Viene eletto consigliere di amministrazione per la prima volta nel 1988, in un momento delicato della storia consortile: in quell’anno furono distinti, per un adeguamento al quadro normativo vigente allora, gli organismi di tutela, uno destinato alla parte tecnico-legislativa e politica (Consorzio Vino Chianti Classico), l’altro la valorizzazione della denominazione e la promozione del marchio (Consorzio del Gallo Nero). È rimasto in carica senza soluzione di continuità per 30 anni, venendo sempre confermato nel ruolo di amministratore, contribuendo alla sempre maggiore affermazione del Chianti Classico con le sue preziose competenze tecnico-giuridiche nel settore vitivinicolo.  

E’ proprio grazie a queste che ha rappresentato il Consorzio presso sedi istituzionali di primo piano, come, ad esempio, da Consigliere della Sezione Vitivinicola Nazionale di Confagricoltura Roma. Ha ricoperto inoltre incarichi pubblici come Presidente di Federtoscana per due mandati (dal 1993 al 2000) e membro del Comitato Vitivinicolo del Ministero dell’Agricoltura dal 1998 al 2001.

Sentendo forte il suo radicamento tra le colline del Chianti Classico, Ruspoli nel 1990 condivide insieme all’allora Presidente Lapo Mazzei un innovativo progetto, volto a preservare la straordinaria unicità di questa terra. Viene istituita infatti in quell’anno la Fondazione per la tutela del territorio del Chianti Classico, di cui diventa consigliere, incarico che ricoprirà per un triennio.

Giulio Ruspoli. il presidente Giovanni Manetti, i vice presidenti Sergio Zingarelli e Francesco Colpizzi

Giovanni Manetti Presidente del Consorzio: «Per l’esperienza, l’impegno, l’attenzione, la passione e la visione sempre equilibrata e lungimirante con cui Giulio Ruspoli ha da sempre contribuito alla vita consortile e alla gestione della denominazione, il nostro Consiglio ha proposto all’unanimità la sua designazione a Presidente Onorario. L’assemblea dei soci ha condiviso la proposta, nominandolo, per acclamazione, Presidente Onorario del Consorzio Vino Chianti Classico».

 Ruspoli è il secondo Presidente Onorario dell’ente consortile, il primo a ottenere l’importante carica onorifica era stato il Cav. Lav. Lapo Mazzei, un altro dei protagonisti della storia della denominazione del Gallo Nero, scomparso lo scorso agosto.

 Dopo la sua acclamazione, Ruspoli è intervenuto con brevi ma intense parole:  «Vorrei ringraziare tutti voi e il consiglio di amministrazione che mi ha proposto per questo riconoscimento che mi dà grande soddisfazione. Non si deve dar per scontato il buon operato di un presidente, ma senz’altro un riconoscimento come la presidenza honoris causa ne è l’ultima conferma. Voglio ricordare oggi la figura di Lapo Mazzei, che è stato per me una guida e un aiuto; una figura di riferimento per tutte le aziende del Chianti Classico. Ha dato un forte impulso alla crescita della struttura consortile, rendendola quello che oggi è, cioè un esempio per tutte le realtà consortili, di solida reputazione nel panorama italiano. Chiudo con una considerazione sulla situazione attuale, che è sicuramente grave e seria. Nella mia trentennale esperienza consortile abbiamo visto e vissuto insieme altri periodi di difficoltà, sia per cause esterne che interne, che abbiamo sempre superato uniti, grazie allo spirito di coesione che contraddistingue la nostra denominazione e grazie al supporto del nostro Consorzio. Supereremo anche questo periodo: faccio un invito a tutti voi, citando un grande Papa, ‘damose da fa’

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