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Fatti che sono stati vissuti come momenti di terrore, e che non si cancelleranno facilmente dalla mente, anche alla presenza della figlia minore

Fatti che sono stati vissuti come momenti di terrore, e che non si cancelleranno facilmente dalla mente, anche alla presenza della figlia minore

Mestre, violenza e terrore alla convivente

Fatti che sono stati vissuti come momenti di terrore, e che non si cancelleranno facilmente dalla mente, anche alla presenza della figlia minore

Pubblicato il 13 Luglio, 2020

I Carabinieri notificano provvedimento di allontanamento dalla casa familiare

I Carabinieri della Stazione di Mestre hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento, nei confronti di un cittadino rumeno  B.A.B. di anni 33, residente in Mestre, disposto dal G.I.P. del Tribunale di Venezia, sulla base delle risultanze investigative avviate dai militari a seguito delle denunce presentate dalla convivente, per i continui e pesanti atti di prevaricazione e violenze all’interno delle mura domestiche.

La donna dopo l’ennesimo atto di violenza e aver sopportato i continui soprusi e le azioni di  violenza e di  minaccia nei suoi confronti, si è rivolta ai Carabinieri, raccontando le violenze ricevute dal compagno. L’ultimo episodio, culmine di una serie di soprusi, è stato quando l’uomo ha colpito violentemente la convivente spingendola violentemente a terra e contro i mobili dell’abitazione, cagionandole delle lesioni giudicate guaribili, dai sanitari, superiori ai 40 giorni. Fatti che sono stati vissuti come momenti di terrore, e che non si cancelleranno facilmente dalla mente, anche alla presenza della  figlia minore, partecipe dei continui maltrattamenti subiti dalla madre.   Da qui le immediate indagini scaturite, sono state inoltrate all’A.G. , che hanno portato l’apertura immediata del  procedimento penale nei confronti dell’uomo, con l’ulteriore all’applicazione della misura cautelare che prescrive all’uomo di abbandonare l’abitazione famigliare associato al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.

Il contrasto alla violenza di genere e l’ascolto delle vittime di atti persecutori rappresenta per i Carabinieri una priorità istituzionale contrastata con ogni risorsa e mezzo messo a disposizione dalla legge.

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