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Tenevano segregate tre ragazze e le costringevano a prostituirsi, coppia di marocchini in manette

Una coppia di marocchini è finita agli arresti per sfruttamento della prostituzione, sequestro di persona ed estorsione

Pubblicato il 13 Luglio, 2020

Costringevano tre ragazze a prostituirsi, per questo una coppia di marocchini è finita agli arresti per sfruttamento della prostituzione, sequestro di persona ed estorsione. a seguito di una articolata indagine, dagli agenti del Commissariato “Dora Vanchiglia”. Gli agenti del commissariato, dopo essere venuti a conoscenza dello sfruttamento della prostituzione ai danni di tre ragazze di nazionalità marocchina da parte di una coppia di loro connazionali i quali, oltre ad obbligarle a prostituirsi, pretendevano anche tutti i proventi. Con il passare del tempo, le angherie dei due aguzzini si sarebbero aggravate in quanto le vittime sarebbero anche state private della loro libertà personale venendo rinchiuse nell’appartamento in cui erano obbligate a prostituirsi. I clienti, dopo aver pattuito la prestazione desiderata direttamente con gli sfruttatori ed aver pagato ad essi il servizio, venivano indirizzati nell’abitazione di Corso Moncalieri per consumare quanto stabilito. Quando le tre ragazze iniziano a manifestare la volontà di volersi sottrarre al controllo degli aguzzini, vengono minacciate di vedere diffuse anche nel Paese di origine, video ed immagini nelle quali le ragazze si prostituivano. Dopo una prima denuncia dei fatti, alle minacce si aggiungono anche le aggressioni. Infatti, la coppia di sfruttatori malmena e deruba di una collanina d’oro, nonché del passaporto, una delle tre ragazze, per impedirle di tornare nel proprio paese, e pubblicano sui social network e inviano a parenti e amici, un video con i clienti. “Dalle intercettazioni telefoniche emerge un modus operandi teso a soggiogare le donne utilizzando metodologie ricattatorie ed estorsive basate sulla divulgazione di immagini nel Paese di origine, in modo da compromettere definitivamente la propria reputazione”, dice una nota della questura. “L’Autorità Giudiziaria ha avallato in pieno le richieste fatte dagli investigatori concordando su tutto il piano accusatorio, riconoscendo la misura cautelare della custodia in carcere per lo sfruttatore nonché l’obbligo di presentazione alla P.G. per la sua compagna, concorrente nei reati di sfruttamento della prostituzione, sequestro di persona ed estorsione”.

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