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Avellino – Fare “sistema” per fronteggiare l’emergenza lavoro: ecco le proposte di Fim, Fiom e Uilm

Pubblicato il 14 Luglio, 2020

Avellino – In Irpinia è diventato assolutamente necessario adottare un programma straordinario per il rilancio dell’economia e del lavoro, che sia in grado di combattere anche il progressivo abbandono dei piccoli paesi per tentare altrove di realizzare ciò che in provincia di Avellino non si riesce a fare. Venerdì prossimo le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici terranno una manifestazione in corso Vittorio Emanuele, ad Avellino, davanti alla sede della prefettura per sensibilizzare le istituzioni nei confronti di un problema che sta assumendo dimensioni enormi. Questa mattina (14 luglio 2020) i segretari provinciali della Fim Cisl, Luigi Galano, della Fiom Cgil, Giuseppe Morsa e della Uilm, Gaetano Altieri, hanno tenuto la conferenza stampa per illustrare il senso della iniziativa. L’incontro è stato tenuto presso la sede della Uil.

Altieri ha chiesto alle istituzioni di fare fronte comune perché il rischio è che la lista delle aziende che stanno chiudendo possa allungarsi, lasciando prevedere un autunno caldissimo sul fronte della disoccupazione. La Ema lavora al 50 percento, all’AsiDep tutti vogliono fare, ma ci accorgiamo che non c’è nulla – ha affermato – speriamo che l’incontro fissato con il giudice il 21 luglio possa portare qualche risultato positivo. Sta avanzando il problema alla CMS che durante il lockdown ha perduto cinque milioni al mese di fatturato ed ora soffre problemi di liquidità, alla Denso potrebbe terminare il periodo di cassa integrazione, ma sta comunque attraversando il periodo più critico degli ultimi dieci anni”.

Giuseppe Morsa ha puntato sul rilancio della mobilità, considerato che in Irpinia Ema, Denso, Fca e IIA rappresentano una fetta molto rilevante dell’impianto industriale che deve essere risollevato con la partecipazione di tutti. “E’ vero che i licenziamenti sono bloccati – ha aggiunto – ma a noi preoccupano i contratti in scadenza, che non sono stati rinnovati e che creano ulteriore disoccupazione”.

Luigi Galano ha aggiunto che anche alla IMS è in atto il processo di delocalizzazione in Serbia, che potrebbe aprire la strada a nuovi licenziamenti. Il sindacato può aiutare i lavoratori collaborando ad un progetto di riforma del lavoro, dalla formazione continua alle azioni mirate al rilancio dell’economia, ponendo l’Irpinia al riparo di quanto accaduto con la legge 219, relativa ai contributi pubblici per la ricostruzione dopo il terremoto del 1980, che ha arricchito solo gli imprenditori spesso venuti dal nord. Il sindacato ha riconosciuto la sensibilità manifestata dalla prefettura, sempre disponibile a svolgere il ruolo di mediazione, mentre la politica in sostanza è stata a guardare.

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