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21 bambini delle scuole primarie, divisi in tre gruppi, hanno realizzato in alcune sale del MeVe tre città ideali

21 bambini delle scuole primarie, divisi in tre gruppi, hanno realizzato in alcune sale del MeVe tre città ideali

Montebelluna, “LA CITTA’ CHE VORREI” immaginata dai bambini del centro estivo

21 bambini delle scuole primarie, divisi in tre gruppi, hanno realizzato in alcune sale del MeVe tre città ideali

Pubblicato il 20 Luglio, 2020

Si è conclusa venerdì 17 luglio la terza settimana di “Child Room” organizzata dal Comune di Montebelluna al MeVe e al Museo civico. Il bilancio a metà del guado, le settimane saranno cinque in totale, non solo evidenzia un’importante partecipazione quasi sempre al limite della capienza delle due strutture, ma soprattutto la grande soddisfazione per i percorsi educativi e la qualità delle proposte che pur con tutti i limiti imposti dall’attuale emergenza sanitaria è quella di sempre. Tutto questo a dimostrazione che i musei di Montebelluna sono luoghi privilegiati per far crescere le nuove generazioni con quella sensibilità e capacità critica che sarà loro necessaria per progettare in futuro un mondo migliore di quello che stiamo lasciando loro in eredità.  

Luoghi dove educare alla cittadinanza e ne è un esempio l’attività che questa settimana si è svolta al MeVe dal titolo “La città che vorrei” durante la quale 21 bambini delle scuole primarie, divisi in tre gruppi, hanno realizzato in alcune sale del MeVe tre città ideali, che rappresentano il culmine di un percorso educativo e creativo durato una settimana. I principi della Costituzione italiana, la storia dell’Unione Europea, la comunicazione non ostile e l’insegnamento dei diritti e dei doveri di ogni cittadino si sono trasformati in giochi cooperativi, accolti con entusiasmo e creatività dai piccoli partecipanti. L’attività vuole anche offrire una risposta educativa alle nuove linee ministeriali, che hanno introdotto l’Educazione civica come materia con voto.

La bellezza e la complessità di queste tre città ideali, che accolgono anche luoghi simbolo del territorio, quali l’Abbazia di Nervesa e il Monte Grappa, e che lasciano spazio ai sogni dei più piccoli, resteranno allestite all’interno del MeVe per altri 15 giorni. La decisione nasce per dare riconoscimento e voce al lavoro e ai progetti dei bambini, integrandosi perfettamente nella mission del MeVe, che nasce per riflettere su come il passato e i suoi conflitti possano diventare un monito per immaginare nuovi percorsi futuri.

Commenta l’assessore alla cultura, Debora Varaschin“I bambini come sempre stupiscono ed insegnano con la loro purezza di pensiero e sono riusciti a far riflettere noi adulti. Da questo loro straordinario lavoro, la volontà di lasciarlo al MeVe per 15 giorni, perché tutti possono vedere come il mondo visto con gli occhi di chi ancora non conosce influenze sia di straordinaria bellezza”.

Le tre città saranno visibili all’interno del percorso negli orari di apertura del MeVe: gio-ven dalle 14.00 alle 18.00 e sab-dom dalle 14.00-19.30 e le varie tappe del progetto possono essere esplorate nella pagina facebook del MeVe.

Anche le attività condotte dal Museo civico in queste settimane che hanno portato alla realizzazione da parte dei bambini di installazioni dedicate per esempio alla rivoluzione delle piante e al valore della conoscenza per la conservazione del nostro ambiente per una migliore qualità di vita si possono vedere nelle tante e suggestive foto raccolte nella pagina facebook del museo.

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