Pubblicato il 21 Luglio, 2020
Se, come scriveva Rimbaud, “l’amore è da reinventare”, Civitanova Film Festival lo fa di continuo: “per noi stessi, per gli altri, per la città” come ripetono i direttori artistici Michele Fofi e Giuseppe Barbera.
Da anni – e senza fondi, ma con una passione indomabile – promuovono il cinema a 360 gradi: discutendo con gli autori presenti alla rassegna, spiegando i nuovi linguaggi ai nuovi spettatori e diffondendo soprattutto una memoria cinematografica che a volte sembra spegnersi.
Diciassette opere prime in gara per un concorso cortometraggi che concorreranno all’ambito premio Stelvio Massi “perché siamo fatti di luoghi, di anni, di vicende, di arte, di slanci e colpi d’arresto. Siamo, appunto, l’amore che resta”.
Dal 7 al 12 agosto Civitanova è capitale del cinema e vuole esserlo regionale: il tema su cui si punta quest’anno è la marchigianità, la ricerca di talenti locali, l’attenzione al territorio, alle sue immagini e suggestioni.
Ospiti d’eccezione saranno, tra gli altri, la regista Roberta Saccoccio, autrice del popolare documentario sulle pescivendole civitanovesi “Meio de pesce che d’oio santo”, che presenterà il suo nuovo lavoro “Identità migratorie” sugli espatriati in Argentina, lo sceneggiatore Claudio Balboni che ha appena ricevuto consensi e premi alla Mostra del Cinema di venezia con “La strada vecchia”, il poeta Antonio Malagrida con “Non mi toccate Maradona per favore”, il filosofo Mauro Peroni e tanti altri, a discutere di felicità possibili o di patimenti, vizi e debolezze degli esseri umani”.
La giuria è composta dal direttore di Corto Dorico, Luca Caprara, dalla copywriter Francesca Della Valle, dal regista e antropologo Giorgio Cingolani, dalla responsabile di Nuovo Cinema Azzurro di Ancona, Chiara Malerba, e dal compositore di musiche da cinema, Kristian Sensini. Tutti a cercare i nuovi talenti.
Per informazioni www.civitanovafilmfestival.it
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