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Messina, quel “Parco Urbano delle Arti” nel quartiere di Camaro

Quartiere “non semplice” con una sua identità, Camaro (Messina) accoglie oggi il Parco Urbano delle Arti, realizzato nella stazione dismessa nell’ambito del protocollo RFI-CSVNet “Volontariato in stazione”. Anni di impegno che – dice Franco Lisi, presidente dell’associazione Maria Regina a cui è stata assegnata la stazione – cominciano a portare frutti”

Pubblicato il 21 Luglio, 2020

Non è un quartiere facile, Camaro. Ha una storia importante e complicata. E il suo presente ne è conseguenza.

Camaro è un torrente, un casale, una vallata. Il torrente alimentò il primo acquedotto cittadino di Messina; lo inaugurarono, a metà del 1500, con un monumento nella piazza più importante della città: la Fontana di Orione in piazza Duomo, scolpita da Montorsoli che venne a sostituire Michelangelo, al quale era stata commissionata.

Il casale nacque da quella prima “imbrigliatura” del torrente Camaro, per poi espandersi nel corso del tempo. Dalle colline della vallata del Camaro, molto probabilmente, visto che il paesaggio è pienamente riconoscibile, Antonello da Messina dipinse uno dei suoi capolavori, la Crocifissione di Anversa.

Dominata dal Castello Gonzaga, edificato sotto Carlo V d’Austria, la valle fu sede di altre fortificazioni (periodo umbertino) e della costruzione del viadotto ferroviario (alla fine dell’Ottocento). E poi ci fu la tragedia del terremoto del 1908. E la nascita delle baracche come prima risposta alle esigenze di quella città rasa al suolo dal sisma.

Oggi il torrente Camaro scorre sottoterra, sotto lo svincolo autostradale e il viale Giostra, prima di arrivare al mar Jonio.

A Camaro i vecchi “cammaroti” e i “nuovi” residenti

Descrivere Camaro oggi – dice Franco Lisi, presidente dell’associazione di volontariato Maria Regina, che opera nel quartiere da sempre – non è semplice. Per la sua posizione, il borgo è una sorta di “appendice” al centro città, “ma vanta tradizioni e identità proprie”. Negli ultimi decenni, le costruzioni di edilizia residenziale hanno fatto aumentare la popolazione che non sempre e non subito si è integrata con i vecchi “cammaroti”.

“Indubbiamente è fondamentale il ruolo che la Parrocchia guidata da Monsignor La Camera ha avuto e continua ad avere”. Ed è proprio “nell’ottica della inclusione che si inserisce il Parco Urbano delle Arti”. Che è nato a Camaro, ma è destinato “a coinvolgere tutta Messina”, perché – aggiunge Lisi – “sarebbe veramente bello che Camaro finisse agli onori della cronaca per avere nel proprio territorio una realtà come questa del Parco Urbano”.

Associazione Maria Regina, Cesv, Comune: anni di impegno e lavori

“Finalmente dopo tanti sacrifici e tantissima burocrazia stiamo vedendo i frutti del nostro impegno”, dice Lisi sorridendo. I “frutti” sono appunto le attività, le strutture, i lavori di riqualificazione che hanno trasformato – e continuano a trasformare – la stazione dismessa RFI in “Parco Urbano delle Arti”. “Stiamo lavorando al progetto dal lontano 2010”, spiega Lisi. “Dopo molti tentativi di ottenere l’area e innumerevoli rifiuti, finalmente grazie al Cesv di Messina e tramite il protocollo tra RFI e CSVNet siamo riusciti nel gennaio del 2016 a ottenere l’area”.

Come quella della stazione parzialmente dismessa ricadente nel territorio di Terme Vigliatore e assegnata all’associazione “Angeli sull’asfalto”, anche questa di Camaro è infatti una bella storia che rientra nel protocollo d’intesa “Volontariato in stazione” siglato da RFI e CSVNet, la rete dei Centri di servizio al volontariato italiani. E anche questa deve molto al Cesv Messina, che ha accompagnato l’associazione Maria Regina di Camaro in tutti i passaggi ma soprattutto nella progettazione da presentare a Rete Ferroviaria. Anzi, questa di Camaro è stata la prima stazione impresenziata ad essere assegnata in Sicilia nell’ambito del protocollo RFI e CSVNet.

Il “Parco Urbano delle Arti” ha preso il via ufficialmente due anni fa, nell’agosto 2018. Il progetto di riqualificazione – che prevede la realizzazione di uno spazio verde nel quale fare sport e cultura e attività per il tempo libero, ma anche  aree giochi per bambini e spazi per anziani – ha incrociato però altri strumenti, riuscendo a ottenere accordi e finanziamenti: il Parco Urbano di Camaro si è qualificato all’interno del “Bando per la riqualificazione delle periferie Urbane” lanciato nel 2016 dal Comune di Messina in cofinanziamento ed è stato inserito all’interno del “Progetto Capacity”, il quale è stato ammesso al “Bando per la riqualificazione urbana delle periferie” della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’insieme degli strumenti attivati ha portato all’ampliamento degli impegni e dell’area assegnata ai volontari.

Aperto a tutte le associazioni il “Parco” di Camaro

In tutti questi anni di impegno ci sono stati momenti sì e momenti no, come sempre accade. “Il momento più bello – ricorda il presidente della Maria Regina – è stato quando abbiamo ricevuto la notizia della concessione dell’area, il momento più sconcertante è stato quando ci siamo resi conto delle condizioni reali dei locali. In effetti era tanta la voglia di riuscire a recuperare un’area così bella che abbiamo firmato il contratto a scatola chiusa, oggi possiamo dire per questo che siamo orgogliosi e felici di quanto siamo riusciti a fare” nonostante qualche scetticismo ancora si registri attorno a quest’opera. “Non direi che ci siano stati momenti brutti, ma momenti difficili. Che abbiamo superato con l’aiuto della preghiera”.

Tutto nasce – aggiunge Lisi – da “un intenso impegno collettivo”. Ad essere coinvolti sono anzitutto i sedici componenti dell’associazione Maria Regina, ma al progetto collabora attivamente anche l’associazione Talità Kum Messina. E, anzi, “si sta pensando di estendere la collaborazione anche ad altre realtà”. In questo momento contiamo sulla disponibilità dei soci e sull’aiuto dei giovani che frequentano l’associazione e che fanno parte del gruppo giovani parrocchiale, ma auspichiamo rapporti di collaborazione con tante realtà che insistono sul territorio di Messina e non solo. 

A Camaro cantieri, corsi, laboratori e tutto quanto fa “Parco Urbano”

Così, a Camaro, in questo Parco Urbano ancora “in progress” partono corsi e laboratori, che il COVID-19 ha bruscamente interrotto ma che sono in parte ripresi e in parte ripartiranno più in là. Più in là, però, ci saranno anche tante altre attività nuove, ad aggiungersi.

I lavori di riqualificazione hanno avuto inizio a febbraio di quest’anno. Per quanto riguarda il cantiere gestito dal Comune di Messina con i fondi del progetto “Capacity”, sono stati quasi completamente ristrutturati il fabbricato ex uffici e il fabbricato A.C.E. ed è stata appena avviata la ristrutturazione del fabbricato viaggiatori mentre da qui a pochi giorni si inizieranno i lavori sulle aree esterne, che dovrebbero concludersi in 4 mesi.

Nel frattempo per tutto il mese di luglio è in corso il campo estivo. “Per l’autunno/inverno in progetto c’è il riavvio – nel rispetto della normativa e con tutte le dovute precauzioni – del laboratorio di danza, già peraltro attivo da parecchi anni, dei corsi di ginnastica sia per ragazzi che per anziani (ginnastica dolce), dei laboratori di arti marziali, pittura, ceramica, domotica”. Tutte iniziative che erano già state attivate e che sono state sospese a causa del COVID-19.  Tutte iniziative, come anche quelle che saranno attivate in seguito, “organizzate con il supporto e la partecipazione di personale specializzato, con i titoli, gli attestati e la comprovata esperienza professionale necessari”.

E nel 2021, “con la consegna dei lavori, che avverrà presumibilmente entro dicembre di quest’anno, si apriranno nuovi scenari e nuove possibilità”. Sono previsti infatti anche un centro diurno per anziani, un campo di calcio a 5, un orto urbano, una pista ciclo pedonale, la ripresa delle attività del centro di ascolto avviato lo scorso anno e nuovi corsi di doposcuola o recupero scolastico.

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