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Nessuna notizia di Furia, la femmina di capodoglio con la coda intrappolata nella rete

Pubblicato il 21 Luglio, 2020

Lanciamo un appello a chiunque si trovi in navigazione nel tratto di mare eoliano e avvisti il capodoglio in difficoltà, a segnalarlo immediatamente al numero 1530 della Guardia Costiera. Il fattore tempo, ora, è fondamentale per salvarlo”. Lo dice la presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi.

Furia, la giovane femmina di capodoglio, è intrappolata dal 18 luglio al largo dell’isola di Salina in una grossa rete che costringe e limita i movimenti della pinna caudale, non riesce a nuotare liberamente e potrebbe avere dei problemi nell’immergersi per alimentarsi.
Quella per salvare il giovane capodoglio, che, nonostante la grande rete che lo mette in pericolo, riesce a compiere immersioni della durata anche di 40 minuti, è una corsa contro il tempo.

Il Corpo della Guardia Costiera insieme a biologi e attivisti di diversi enti e associazioni tra cui il MuMa di Milazzo, Sea Shepard e Filicudi Wildlife Conservation, hanno trascorso, gli ultimi due giorni e due notti con l’individuo per monitorarlo e seguirne i movimenti. L’attività di liberazione è risultata difficile a causa dell’agitazione del giovane capodoglio di circa 10 metri, ferito e impossibilitato nei movimenti.

I capodogli, i più grandi predatori del Mare Nostrum, nuotano regolarmente nelle acque profonde del Canale di Sicilia e dell’arcipelago eoliano, dove riescono a trovare in prossimità delle scarpate abbondanza di cefalopodi (seppie e calamari), le loro principali prede. Sono animali incredibili e indiscussi campioni di immersioni: possono arrivare oltre i 1000 metri di profondità e restare in apnea per oltre 90 minuti.

Nonostante la loro grande mole (gli esemplari maschi possono arrivare fino ai 18 metri di lunghezza e alle 50 tonnellate di peso), sono dei giganti fragili. L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn) considera la specie in pericolo di estinzione nelle acque del Mediterraneo e le minacce che minano il suo stato di conservazione sono principalmente di origine antropica: plastica, collisioni con le grandi imbarcazioni, rumore sottomarino e bycatch. Adnkronos

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