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Acireale, consegnava droga invece del pesce, ordinazioni sul telefonino, trovata cannabis, cocaina e 5mila euro contanti

I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Acireale, con il supporto dei colleghi della locale Stazione, hanno arrestato un 30enne incensurato acese per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Pubblicato il 22 Luglio, 2020

I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Acireale, con il supporto dei colleghi della locale Stazione, hanno arrestato un 30enne incensurato acese per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Il monitoraggio sul fenomeno dello spaccio di droga posto in essere dai militari aveva ristretto il cerchio su un insospettabile pescivendolo trentenne, incensurato; lo hanno così osservato a debita distanza riscontrando che, effettivamente, l’abitazione dell’uomo era divenuta meta di acquirenti e che lo spaccio avveniva, velocemente, attraverso il cancello dell’abitazione.

La necessità di riscontrare le notizie così acquisite ha indotto i militari ad effettuare una perquisizione nell’abitazione dell’uomo, in via Delle Mandre, che, però, era resa difficoltosa dal fatto che l’uomo aveva “protetto” la casa con un sistema di videosorveglianza che vigilava su tutti i lati consentendogli, in tal modo, di potersi disfare repentinamente della droga al loro arrivo.

Pertanto, attendendo pazientemente nei pressi della sua abitazione, i militari lo hanno immediatamente bloccato al suo arrivo a bordo della sua auto ed hanno quindi fatto ingresso in casa avendo la conferma dei loro sospetti.

All’interno di un ripostiglio del cortile, infatti, i militari hanno trovato una borsa termica contenente 635 grammi di marijuana e 10 di cocaina, con l’immancabile materiale per il confezionamento delle dosi al minuto ed un bilancino di precisione.

Ma l’attività “collaterale” del pescivendolo doveva essere particolarmente redditizia perché i militari, nel corso della perquisizione, hanno trovato la somma di 735 euro in un marsupio che l’uomo portava con sé, nonché altri soldi all’interno di un pensile della cucina per un ammontare così complessivo di ben 4895 euro.

I militari hanno altresì controllato il telefonino dello spacciatore e, tra l’altro, hanno così riscontrato che l’uomo riceveva le ordinazioni di droga attraverso un noto sistema di messaggistica, utilizzando ipotetiche ordinazioni di pesci le cui specie e peso indicavano invece il tipo di droga richiesta dall’acquirente.

L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato portato al carcere catanese di Piazza Lanza.

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