Nervi – Una delle serate più attese al “Festival Internazionale del Balletto e della Danza Nervi”, targata Teatro Carlo Felice, quella di ieri sera, che ha visto sul palco Roberto Vecchioni con il suo ultimo “L’infinito tour”. Riprende la sua ultima fortunata produzione discografica che aveva già avuto un grandissimo successo prima di essere interrotto a causa del lockdown lo scorso marzo.
Infinito tour: il racconto di Vecchioni
Come spiega lo stesso Vecchioni “L’Infinito tour è un grande spettacolo di canti, immagini e monologhi, che parte da un’idea precisa: l’infinito non è al di fuori di noi, non è introvabile, ma è dentro di noi, nella nostra anima e nelle nostre emozioni tutta la prima parte dello spettacolo è giocata sul nuovo disco e sui personaggi che hanno battuto il destino, hanno combattuto il male, hanno amato la vita, gli altri e se stessi”.
L’artista, accompagnato dai musicisti storici della sua band, alterna dialoghi e canzoni per condurre il pubblico lungo il percorso che spazia dai brani storici, da “Luci a San Siro” a “Chiamami ancora amore”, a quelli racchiusi ne “L’Infinito”, recente successo discografico, ‘Disco d’Oro’ con oltre 30.000 copie vendute nonostante la scelta in controtendenza di rinuncia della piattaforme streaming e download.
In questo viaggio canoro e letterario, il poliedrico Roberto Vecchioni, uno tra i cantautori più importanti, influenti e stilisticamente eterogenei, predilige l’essenzialità, cifra stilistica di uno spettacolo che preserva la sua eleganza e compiutezza, oltre al legame intimo con il suo pubblico per dar vita ad uno nuovo inizio, dopo il tempo sospeso.
A sentirlo, ogni volta, un’emozione unica perché si entra in contatto con la sua poesia, la sua freschezza di artista, di Uomo, la profonda saggezza del professore e, ancora di più, l’ironia di un “ragazzo” di 77 anni che tiene incollata una platea di mille persone, tra lacrime, sorrisi, chi canta e chi si alza per ballare e, non ultimo, che continua a sognare e a far sognare, generazioni e generazioni, perché “il percorso del cuore è più lungo di quello della vita”…
Quando sale il vento
Nelle vie del cuore
Quando un uomo vive
Per le sue parole
O non vive più
Non lasciarlo solo contro questo mondo
Non lasciarlo andare sogna fino in fondo
Fallo pure tu