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Piemonte disoccupato: il Covid-19 ha bruciato la metà dei posti di lavoro

Il Covid-19 si è portato via la metà dei contratti di lavoro

Pubblicato il 23 Luglio, 2020

I veri effetti della pandemia e del relativo lockdown iniziano, purtroppo, a mostrarsi in tutta la loro gravità. L’ultima rilevazione effettuata da Unioncamere e Anpal rivela che, rispetto allo scorso luglio, è crollata la domanda di lavoro delle imprese piemontesi. La colpa è naturalmente del Coronoavirus che ha bruciato quasi la metà dei contratti di lavoro. Sono circa 14.540 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per luglio 2020, 13.750 unità in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-48,6%). L’80% riguarderà lavoratori dipendenti, mentre solo il 20% sarà rappresentato da lavoratori non alle dipendenze. Oltretutto solo nel 26% dei casi le i contratti previsti saranno stabili (era il 32% a luglio 2019), ossia a tempo indeterminato o apprendistato, mentre nel 74% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita). Non solo, quindi, si è dimezzata l’offerta di lavoro, ma di quei pochi posti di lavoro disponibili, tre su quattro sono precari. E allungando le previsioni fino a settembre, il futuro del lavoro in Piemonte è ancora più cupo. Per quanto riguarda la dinamica settoriale sono, ancora una volta, i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro (74,8%, dato in crescita rispetto al 70% registrato nello stesso periodo dell’anno precedente), in particolare i servizi alle imprese e alle persone. Il comparto manifatturiero, che genera il 20% della domanda di luglio 2020, registra un calo di 3.870 unità rispetto a luglio 2019. In diminuzione anche le entrate programmate dalle imprese delle costruzioni, che passano da 1.570 di luglio 2019 a 700. Permangono, sottolinea l’indagine di Unioncamere, le difficoltà di reperimento di alcune figure professionali: in 28 casi su 100 le imprese piemontesi prevedono, infatti, di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Le professioni più difficili da reperire in regione a luglio 2020 sono gli specialisti in scienze informatiche fisiche e chimiche, gli operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici e le professioni specifiche nei servizi di sicurezza, vigilanza e custodia.

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