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Bologna: al via (s)Nodi – festival di musiche inconsuete

Al via (s)Nodi -festival di musiche inconsuete a Bologna giunto alla sua nona edizione regalerà musica dal vivo di qualità a chi resterà in città per l’estate.

Pubblicato il 24 Luglio, 2020

Al via (s)Nodi -festival di musiche inconsuete a Bologna giunto alla sua nona edizione regalerà musica dal vivo di qualità a chi resterà in città per l’estate.

Al Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, è stata presentata questa mattina, la nuova edizione di (s)Nodi – festival di musiche inconsuete, in programma ogni martedì dal 28 luglio al 15 settembre 2020.

Il festival fa parte di Bologna Estate 2020, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Destinazione Turistica.

L’emergenza COVID-19 è l’infausta variabile che ci precluso la possibilità di raggiungere determinati luoghi del globo terreste, la Musica però ha il potere di trasportarci lì dove non possiamo fisicamente andare attraverso le emozioni che regala. L’importanza di (s)Nodi 2020 risiede proprio in questo: regalare un momento di condivisione a chi rimarrà a Bologna, a chi ama la buona musica dal vivo ma soprattuto un evento per chi ama scoprire nuovi mondi musicali.

Roberto Grandi (Presidente Istituzione Bologna Musei) racconta (s)Nodi 2020

Il programma di (s)Nodi 2020

Si parte il 28 luglio 2020 con MACK in un vortice di hip hop, jazz ed elettronica formato da tastiere galleggianti, intense tessiture ritmiche e rap. Il progetto nasce da un’idea di due grandi talenti del jazz italiano contemporaneo: il batterista forlivese Marco Frattini e il pianista mantovano Federico Squassabia. Il risultato è un ipnotico mix di hip hop strumentale, avant-jazz, neo-soul ed elettronica attraversato dalla voce di AVEX. 

mack al festival snodi
MACK

Il 4 agosto 2020 si parte per l’assolata Sicilia con Unavantaluna – Cumpagnia di Musica Sixiliana, ensemble di musicisti uniti dalle comuni origini e dalla passione per le arti e le tradizioni popolari della loro terra. Canzoni in siciliano e voci possenti, strumenti musicali arcaici, zampogne e tamburi, storie millenarie, arrangiamenti e nuove sonorità con l’intento di unire il passato con il presente attraverso la ricerca di un possibile equilibrio fra tradizione ed innovazione musicale. 

L’11 agosto 2020 si va alla scoperta di un’altra isola, la Sardegna, con il progetto Yule de sonos – solstizio di suoni – che trae la sua origine dai suoni della terra sarda con un programma originale che intreccia tradizione e innovazione, unione tra passato e presente in una tessitura che guarda con rispetto alle memorie più antiche dell’isola. Il repertorio del gruppo attinge dai balli più tradizionali della Sardegna, che si contaminano, si congiungono, si fondono assieme ad altre sonorità mediterranee, ad influssi derivanti dalla world music, fino a giungere ad alcune sperimentazioni elettroniche. 

Il 18 agosto 2020 con il Big Babel ensemble si parte invece per un viaggio suggestivo attraverso luoghi ed epoche diverse, ad evocare immagini e profumi lontani in un’avventura sonora ideale che dall’Europa porta all’Estremo Oriente, seguendo gli itinerari dei mercanti lungo la leggendaria Via della seta. 

Domo Emigrantes

(s)Nodi continua la sua rotta verso il Mediterraneo il 25 agosto 2020 con Domo Emigrantes in un itinerario cantato e suonato attraverso le tradizioni musicali del Sud Italia con brani della tradizione siciliana, salentina e partenopea, intrecciati con sonorità e ritmi della tradizione di tutto il bacino del Mediterraneo. 

Dai suoni del Mediterraneo al blues afroamericano l’1 settembre con BagaMojo. Il progetto del trio è definito dal nome stesso, unione tra Baga, città della Tanzania da cui partivano gli schiavi per il Nord Africa, e Mojo, la magica pozione che i vecchi bluesman afroamericani ereditavano dalla medicina tradizionale yoruba. Allo stesso modo, dall’incontro tra due talentuosi bluesman con uno straordinario percussionista senegalese nasce questo concerto che aggancia la tradizione blues/downhome USA a sonorità africane e l’onda trance degli strumenti arcaici a quella dei loop delle pedaliere elettroniche. 

trio musica
Motus Laevus

L’8 settembre 2020 Motus Lævus presentano il loro nuovo progetto Y, lettera fenicia che rappresenta l’incognita, una coordinata, in molte culture è la lettera del rito, dell’iniziazione, metafora dai mille significati. In Motus Laevus coesistono infatti suoni e linguaggi musicali di strumenti antichi e moderni, acustici ed elettrici, brani originali e tradizionali, in un melting pot dove la musica world si avvicina al jazz contemporaneo, canti sloveni e cultura europea si fondono con danze nordafricane e orientali, composizioni dell’est vengono miscelate a scale mediorientali greco turche. In questo Motus tutto si evolve e si trasforma ad ogni esecuzione del gruppo. 

La rassegna si conclude il 15 settembre 2020 con Enrico Farnedi Duo e la musica della Grande Depressione. Gli anni successivi al crollo di Wall Street del 1929 furono durissimi per l’America e per il mondo, ma videro un’esplosione straordinariamente vitale di musica: attraverso la radio, i 78 giri, il cinema, i juke-joint, i teatri e i locali da ballo, generi musicali come jazz, blues, country, gospel e pop divennero la colonna sonora di una nazione che cercava di rialzare la testa.   

Biglietti

Il biglietto di ingresso è di 10 euro, ridotto ad 8 euro per gli studenti universitari con tesserino, minori di 18 anni, possessori Card Cultura.
L’ingresso è consentito fino ad esaurimento posti. Per questa edizione particolare in tempi eccezionali i posti a disposizione sono 48.

I biglietti si posso acquistare in prevendita:

  • presso il bookshop del Museo della Musica in orario di apertura (da martedì a venerdì h 10.00 – 13.00 / 15.30 – 18.30 | sabato, domenica, festivi h 10.00 – 18.30)
  • sul sito www.museibologna.it/musica oppure sul sito www.midaticket.it con una maggiorazione di € 1

I biglietti non sono rimborsabili.

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