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Stremao, parla il presidente: “Salvini ci ha lasciato 500 euro in cibo e 3000 euro per il furgone, perché dovevamo dirgli no?”

Pubblicato il 26 Luglio, 2020

Mauro De Angelis non ci sta. Dopo la visita di Salvini tante le offese che sono arrivate all’associazione: “Che siamo dei razzisti, che una Onlus non può far entrare uno come Salvini, che facciamo la spesa con i soldi rubati agli italiani, che dobbiamo anche noi restituire 49milioni, che siamo la vergogna d’Italia addirittura che siamo omofobi” racconta incredulo.

De Angelis vuole chiarire una volta per tutte la questione e smentire ogni accusa: “Per noi esiste una sola razza, quella umana. Essere apartitici non vuole dire chiudere ad ogni partito, per noi significa ospitare tutti i partiti e i leader che possono darci un mano. Che siano di destra centro o sinistra. Chiunque vuole venire, non deve venire a mani vuote e le porte sono aperte. Salvini ha lasciato dei soldi per la spesa e ha preso l’impegno di mettere la cifra mancante per il furgone e tanto basta.”

“Non siamo affatto razzisti -prosegue De Angelis – noi aiutiamo tutti i residenti sul comune di Prato chiunque non sappia dove battere la testa e non riceva altri aiuti da altre istituzioni o onlus, quindi è più facile che gli stranieri abbiano altri sostegni perché sono economicamente più fragili rispetto agli italiani e quindi per questo ci siamo concentrati su chi per vergogna, cultura ha più problemi a chiedere un aiuto o ad ammettere di essere alla fame e sono di solito famiglie pratesi insospettabili. Ma questo non vuol dire che chiudiamo la porta in faccia agli stranieri“

A chi ci accusa di essere omofobi rispondo che abbiamo raccolto un ragazzo transessuale che si drogava lo abbiamo tenuto due settimana in casa con noi e poi gli abbiamo trovato un lavoro. Abbiamo un ragazzo kaleb, italotunisimo, trovato alla stazione con un canino, gli abbiamo dato il modulo abitativo e ora è nella roulotte. Lui fa dei lavoretti nella sede e nel mentre gli stiamo cercando lavoro. Stiamo seguendo Karima un diciottenne che vive una situazione difficile, la sua mamma è russa e sta facendo di tutto per tenerlo sulla buona strada, ci chiama di continuo, noi gli facciamo anche i test per uso di droga. Abbiamo deciso di pagargli la scuola guida per prendere la patente, andiamo a riprenderlo a la mattina e lo riportiamo a a casa la sera. Durante il lockdown abbiamo portato cibo a tante famiglie albanesi, a due famiglie peruviane abbiamo imbiancato e arredato la casa. Vorrei sapere se i signori che ci accusano, senza saper edi cosa parlano hanno mai fatto qualcosa per uno straniero”

Mauro conclude deciso: ” Una volta per tutte e vorrei non tornarci sopra a noi non interessa la politica ma aiutare chi ha bisogno. Chi non lo capisce non lo vuole capire , va bene che non ci stimi ma è pregato almeno di rimanere in silenzio.”

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