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Montebelluna, ecco il nuovo teatro

Pubblicato il 31 Luglio, 2020

Durante il consiglio comunale di Montebelluna è stato presentato il progetto preliminare del nuovo teatro di Montebelluna elaborato dallo studio di Vi.Tre facendo tesoro delle indicazioni giunte dai consiglieri della Commissione cultura e dalle associazioni culturali incontrate per raccogliere le diverse istanze.

Sono intervenuti, oltre al sindaco, il direttore Triveneto di Intesa Sanpaolo Renzo Simonato, il dirigente ai lavori pubblici Pierantonio De Rovere, l’architetto Gianluca Perotti dello studio Vi.Tre e, quale consulente esterno, Claudio Sartorato già direttore dei teatri di Vicenza e di Rovigo.

L’operazione nasce dalle trattative intrattenute dal sindaco su mandato dell’intero consiglio comunale con i vertici di Intesa Sanpaolo.

Il confronto ha portato la banca ad erogare il contributo straordinario di 5.5 milioni per restituire un teatro alla città di Montebelluna e al suo ampio territorio mandamentale dopo la chiusura avvenuta 50 anni fa di quello ospitato nella sede storica di Veneto Banca.

Intesa Sanpaolo ha deciso di affiancare il Comune di Montebelluna nel suo progetto di costruire un teatro per la comunità, in una logica di partenariato pubblico-privato, condividendo lo spirito di questa importante iniziativa che ha come obiettivo il rilancio culturale e di posizionamento della città nell’ambito territoriale, favorendone l’affermazione anche come città d’arte. La banca ritiene che la cultura sia un importante motore di crescita anche economica, inclusiva e sostenibile dei territori.

Spiega il sindaco: “Il progetto propone una nuova loggia per il centro della città che ospita all’interno il teatro, una sala espositiva ed un foyer dotato di bar idoneo anche per la vita sociale.

Insomma un vero e proprio padiglione dedicato alla cultura.

Il progetto assolve a due obiettivi. Il primo è quello funzionale, ovvero quello di garantire una macchina teatrale adeguata a tutti i generi: la prosa sia di tradizione che contemporanea, la musica la danza e persino la lirica.

450 posti distribuiti fra la platea e le due gallerie

Il progetto prevede che il teatro abbia 450 posti distribuiti fra la platea e le due gallerie a forma di emiciclo. Il palco è di dimensioni importanti: 14 metri per 14 metri con una bocca scenica da 12 metri. La torre scenica è alta 14 metri anch’essa dotata di graticcio e macchinari scenici. Le sedute della platea sono a scomparsa in modo da consentire anche la realizzazione di spettacoli in stile shakespeariano o sperimentale o allestimenti artistici o sfilate di moda. Al secondo piano è prevista anche una sala da 300 mq con affaccio su Piazza Negrelli in grado di ospitare mostre d’arte.

Il secondo obiettivo del progetto è quello estetico e simbolico. La facciata principale è caratterizzata da una grande vetrata che fa da controfacciata alle strutture portanti del teatro che consentono di garantire una grande apertura centrale, la quale adduce ad una hall di 300 mq destinata ad ospitare anche un bar dotato di vita propria. L’edificio assume di fatto le caratteristiche di una seconda loggia per la città, in rapporto dialettico con quella storica che sorge a nord. E, come questa si affaccia su Piazza Selese con corteggio di alberi, così la nuova loggia, attesa da decenni, si affaccerà su piazza Negrelli col suo parco.

Si tratta di una scommessa importante per la vita culturale e sociale della città: si attribuisce a Strehler l’affermazione che il teatro sta all’anima, come l’ospedale sta al corpo, e non esiste la città se manca l’uno o l’altro.

Un ringraziamento è doveroso nei confronti di Intesa Sanpaolo per questo gesto di attenzione alla nostra comunità, così come un ringraziamento va ai progettisti che hanno accettato un confronto franco e leale, ai tecnici del Comune, e a Claudio Sartorato, già direttore dei Teatri di Vicenza e di Rovigo, che ha offerto la sua consulenza gratuita per migliorare i contenuti progettuali.

Ed ovviamente meritano i complimenti i consiglieri comunali che hanno voluto approvare il contratto con Intesa Sanpaolo ed è per questo motivo che il progetto è stato presentato assieme ai consiglieri di maggioranza e di minoranza.

E’ bello vedere che, sulle scelte fondamentali per la città, si sa trovare l’unità andando oltre gli steccati delle appartenenze ideologiche anche perché progettare e costruire un teatro è una cosa che di solito accade una volta al secolo. E forse anche meno”.

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