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Coldiretti, allarme produzione latte bovino per il gran caldo: calo dal 10% al 15%

Pubblicato il 1 Agosto, 2020

Le temperature vertiginose e afose di questa estate stanno creando allarmi negli allevamenti patavini e veneti, dove le mucche sotto stress producono meno latte. Il calo di produzione è intorno al 10% e talvolta cresce fino al 15% per le temperature anomali oltre i 35 gradi. Lo segnala la Coldiretti, che sta monitorando la situazione grazie all’automazione usata dagli allevatori per l’andamento delle mungiture. Tra i primi a preoccuparsi sono gli imprenditori zootecnici dell’Alta Padovana, dove viene data la materia prima però formaggi DOP: Grana Padano, Asiago e Montasio. “Nella nostra provincia, – spiega Massimo Bressan Presidente di Coldiretti Padova – dagli allevamenti dell’Alta Padova, in particolar modo, escono oltre due milioni di ettolitri di latte fresco l’anno destinati ad essere trasformati in larga parte in formaggi a marchio di qualità. Sono almeno 135 mila le forme di Grana Padano prodotte nella nostra provincia mentre si attestano a 70 mila quelle di Asiago. Il giro d’affari complessivo del settore lattiero caseario della nostra provincia supera gli 88 milioni di euro e conta circa 500 aziende. In questi giorni di gran caldo la quantità di latte che esce dalle stalle sta via via scendendo, con un calo produttivo che si attesta fra il 10 e il 15 per cento mentre i costi aziendali aumentano per garantire il benessere degli animali stressati dall’afa. Nei mesi scorsi, in piena pandemia, gli allevamenti hanno dovuto affrontare gli effetti delle speculazioni sul prezzo del latte e la contrazione dovuta alla chiusura del canale Ho.re.ca., dalla ristorazione agli alberghi. A questo si aggiungono le tensioni con gli Usa per la guerra dei dazi che coinvolge proprio i formaggi Dop come il Grana Padano e l’Asiago. Siamo impegnati su più fronti per garantire la giusta remunerazione ai nostri allevatori».

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