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Andrea Morricone e Lucia Benza

“Tante pietre a ricordare”, le note di Morricone, in prima assoluta al Carlo Felice. Il concerto per Genova “a capo chino” per le vittime del Morandi

“Tante pietre a ricordare”, le note di Morricone, in prima assoluta al Carlo Felice ieri sera…

Pubblicato il 1 Agosto, 2020

Genova – “Tante pietre a ricordare/ Tante luci a illuminare, Tante voci per cantare/ e riunire la città”. Apre così, dopo una introduzione dell’orchestra con il “Canto degli Italiani”, l’immancabile inno di Mameli e i saluti istituzionali, la voce bianca di Lucia Benza, scelta dal maestro Morricone in persona, tra oltre quaranta provini anonimi che gli sono stati inviati, e fra i componenti del Coro di Voci bianche del teatro diretto da Gino Tanasini.

Sono le parole scritte da Ennio Morricone per il suo ultimo lavoro, il Concerto per Genova, i cui biglietti si sono polverizzati in poche ore, composto per ricordare le vittime del Ponte Morandi, su commissione del Teatro Carlo Felice e del Comune di Genova. A dirigere il brano il figlio del compositore, Andrea Morricone: un figlio che ha ricordato il padre e, insieme a lui, i 43 nomi vittime del Morandi a quasi due anni di distanza dal crollo.

Oltre due minuti di applauso, e la richiesta, a gran voce, del bis, da parte del pubblico, hanno salutato l’inedito di Ennio Morricone, della durata di quattro minuti, presentato, per la prima volta in assoluto, al Teatro Carlo Felice di Genova, ieri sera. Una serata per “unire la città” e prepararsi all‘inaugurazione del nuovo viadotto Genova San Giorgio del 3 agosto. 

Il tema richiama quello famoso del “Dies irae”, una delle parti più note del requiem e quindi del rito per la messa esequiale, in una sorta di crescendo sempre più suggestivo e commovente con il coro (diretto da Francesco Aliberti) e ripete quella frase, quasi ossessivamente, a volerla fissare nella memoria, a “ricordare” e “unire”.

A dirigere il concerto sinfonico, in tutta la sua “genovesità”, Fabio Luisi, l’artista genovese, uno dei più importanti direttori al mondo, cui era affidato l’intero programma con la sola eccezione del  brano di Morricone, appunto. 

Concerto per Genova: i protagonisti e le prime esecuzioni in programma

Tra i protagonisti nomi illustri dell’Italia lirica contemporanea come il soprano Serena Gamberoni, la mezzosoprano Martina Belli, il tenore Francesco Meli, i baritono Michele Patti e Luca Salsi e i bassi Giovanni Battista Parodi e Roberto Scandiuzzi.

Spiccano due prime esecuzioni in tempi moderni in onore alla “Superba”: la Suite n. 8 “Genova” (I movimento) di Lorenzo Perosi, vivace, colorato e lussureggiante ritratto della Superba, scritto dal “pretino” di Tortona nel quadro di un progetto più ampio che prevedeva un ciclo di Suite dedicate ognuna a una città italiana. E poi, il “Quoniam” per tenore e orchestra dalla “Messa Solenne” per soli, coro e orchestra di Saverio Mercadante, eseguita per la prima volta nel 1868 nella Chiesa del Gesù.

Concerto per Genova: le parole del sovraintendente Claudio Orazi

“Un concerto – precisa il sovrintendente Claudio Orazi, da realizzare con il capo chino nel ricordo di quelle ingiuste morti. E il brano di Morricone (“Tante pietre a ricordare”) andava nella stessa direzione della riflessione e dell’intimismo. Una partitura breve, per voce bianca, coro e orchestra costruita con la consueta maestria dall’illustre compositore che fino all’ultimo si era preoccupato che tutto andasse per il meglio, affidandone la prima esecuzione al figlio Andrea”.

E ancora: “Genova sta per vivere 72 ore che ricorderemo per sempre – ha detto il presidente della Regione Giovanni Toti”.

Al Teatro Carlo Felice oltre alle istituzioni, ai costruttori e alcuni cittadini, una delegazione del comitato Ricordo vittime ponte Morandi, che hanno ringraziato l’orchestra e i maestri. Presente anche il neo arcivescovo Marco Tasca.

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