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Autista della forestale morto tentando di spegnere un incendio. Così Ugl Messina

Pubblicato il 3 Agosto, 2020

“L’organizzazione sindacale Ugl di Messina si unisce al dolore dei familiari per la perdita del caro Paolo Todaro”. Così il reggente della federazione forestali del sindacato, Giuseppe Ravidà, interviene sulla tragedia accaduta sabato, quando l’autista di un mezzo della forestale, durante un intervento per lo spegnimento di un incendio, è caduto in un dirupo perdendo la vita.

“Alla luce di quanto avvenuto, non possiamo non sottolineare la gravità dell’accaduto. L’Ugl ribadisce ancora l’urgenza di manutenzione delle strade di montagna abbandonate da molti anni, laddove i lavori necessari di ‘normale’ manutenzione dovrebbero essere eseguiti annualmente”.

“Da verbale dell’ultimo incontro del 23 luglio 2020 svoltosi presso la Direzione Provinciale Servizio 13 per il Territorio di Messina Azienda Foreste, sono emerse le gravi condizioni in cui versano le strade di montagna – evidenzia ancora Ravidà – Ci sono strade inaccessibili e strade che durante il percorso si restringono a causa di frane e smottamenti, dove i mezzi delle squadre Antincendio spesso devono transitare al limite del ciglio stradale”.

“Ma i problemi non si fermano solo alle strade: non possiamo non far notare lo stato fatiscente dei mezzi in dotazione delle squadre Antincendio. E la maggior parte di essi sono in uso da molti anni. L’Ugl, pertanto, sollecita il governo Regionale ed il governo Nazionale ad attivare gli uffici competenti, a finanziare i lavori di manutenzione delle strade, ad acquistare mezzi nuovi in dotazione alle squadre antincendio e ad avviare nuove assunzioni in quanto la pianta organica è carente di personale delle varie qualifiche ‘Autisti, Addetti Allo spegnimento, Vedette’ ”, conclude il reggente della federazione Forestali.

In merito interviene anche il segretario provinciale del sindacato, Tonino Sciotto: “Non credo fosse plausibile che la mansione svolta dall’operatore potesse essere affidata allo stesso. Parliamo sempre di una persona di 67 anni. Ciò che ci chiediamo è se questo sia giusto e se la politica non debba intervenire affinché situazioni del genere non si ripetano più in futuro”, conclude Sciotto.

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