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Botte da orbi con cinghie e coltelli a Gallipoli. Denunciati in 28

Pubblicato il 3 Agosto, 2020

Botte da orbi, cinghie, coltelli e tanta paura. Non solo meta tra le più cercate dagli italiani, ma anche, troppo spesso, turismo selvaggio. Sono stati tutti identificati e denunciati, dagli agenti del Commissariato di Polizia di Stato di Gallipoli e dai militari della Compagnia dei Carabinieri di Gallipoli, i partecipanti alle due violente risse che si sono scatenate all’alba del 30 luglio e dell’1 agosto in Via Savonarola, nel centro della città turistica salentina.Gli agenti, alle prime ore del 30 luglio, a seguito di numerose segnalazioni giunte al 113 per una violenta rissa in via Savonarola, sono tempestivamente intervenuti ma, al loro arrivo, i partecipanti alla rissa si erano già dati alla fuga. Ciò nonostante, è stata avviata una prima attività investigativa che ha avuto seguito all’alba dell’1 agosto quando ad intervenire, sempre su Via Savonarola, sono stati i militari della Compagnia di Gallipoli, immediatamente dopo che la centrale operativa era stata tempestata da segnalazioni da parte di numerosi utenti. Giunti sul posto i militari hanno subito appreso che un ragazzo milanese era stato trasportato in ospedale per una profonda ferita da taglio al petto, che ha comportato 25 punti di sutura con 10 giorni di prognosi, ed un coetaneo aquilano, anch’egli trasportato in ospedale, che aveva riportato delle lesioni sul volto, in particolare all’occhio destro. Data la gravità della vicenda, che dai primi esiti investigativi ha ricondotto alle botte da orbi e alla rissa avvenuta esattamente 48 ore prima, Commissariato di Polizia di Stato e Compagnia dei Carabinieri di Gallipoli hanno avviato congiuntamene una complessa attività di indagine che, nel giro di poche ore, ha fatto scattare denunce a piede libero. Su un totale complessivo di 30 partecipanti alla rissa, tutti identificati, infatti, 28 di loro, tra cui 9 minorenni, risponderanno del reato di rissa aggravata da futili motivi.

Botte da orbi a Gallipoli, i motivi della rissa

Dalle indagini svolte sulle botte da orbi tra questi turisti, infatti, è chiaramente emerso che i due gruppi di giovani, poco più che maggiorenni, uno proveniente dalla provincia di Milano e uno proveniente dalla provincia dell’Aquila, tutti in vacanza a Gallipoli ed alloggiati in case-vacanze sia in Via Savonarola che nelle vie limitrofe, si sono fronteggiati, armati di cinghie, coltelli da cucina e bottiglie di vetro, per semplici sfottò. Attraverso il riconoscimento fotografico, le confessioni e le dichiarazioni rese da tutti i 30 giovani, gli investigatori della Polizia e dei Carabinieri sono riusciti a risalire all’identificazione di tutti i giovani che hanno partecipato alle due risse e che si sono resi responsabili del reato di rissa aggravata. Nello specifico, è emerso che a contendersi e a darsi botte da orbi a tutto spiano sono stati due gruppi di giovani: uno composto da 18 giovani milanesi, di cui 6 minorenni, e uno composto da 12 giovani aquilani, di cui 4 minorenni. Nei confronti dei 28 denunciati è in corso la proposta al Questore di Lecce, da parte del Commissariato di Polizia dello Stato e della Compagnia dei Carabinieri di Gallipoli, del Foglio di Via Obbligatorio che comporterà il divieto di ritorno a Gallipoli per un periodo di 3 anni. Si procederà, inoltre, anche a denunciare, ai sensi dell’art. 109 TUPLS, i titolari delle agenzie delle case-vacanza, in cui erano alloggiati i giovani milanesi ed aquilani, in quanto non in regola con le registrazioni sul portale Alloggiati Web. Torna nella città bella di Gallipoli, purtroppo, quella violenza che in passato è stata spesso denunciata con altri episodi di violenza inaudita, botte da orbi e turismo selvaggio.

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