« Torna indietro

Legambiente rapporto clima

Rapporto Legambiente: i cambiamenti climatici e i rischi anche nel casertano

Pubblicato il 3 Agosto, 2020

Il rapporto Legambiente trova particolarmente fertile il territorio casertano, una volta noto come Terra Felix e ora soggetto al notevole rischio idrogeologico, ma non solo. A mettere in evidenza questa spiacevole e dannosa situazione, oltre a invocare un’inversione di tendenza è Giovanni Romano di Europa Verde Ambiente.

“Decine di studi scientifici dimostrano, – ha infatti rilevato  Giovanni Romano – in maniera sempre più allarmante come gli effetti dei cambiamenti climatici siano già evidenti e colpiscano in special modo le aree urbane del pianeta, con ondate di calore e fenomeni meteorologici più frequenti e sempre più estremi”.

Rapporto Legambiente: città sempre più calde

A certificarlo da ultimo, è Legambiente con il  Rapporto Città sempre più calde – Legambiente 2020. In Italia dove dal 1960 a oggi, secondo la ricerca dell’European Data Journalism Network che ha confrontato le serie storiche delle temperature dei Comuni italiani, a Roma la temperatura è aumentata di +3,65°C , seguita da Milano (+3,34°C) e Bari (+3,05°C). 

Ma anche i comuni più piccoli come i nostri hanno visto registrare un’impennata delle proprie temperature e aumenti che -in media- sono come quelli della città più grandi. Drammatici sono ovviamente gli effetti delle temperature sulla salute, in combinazione con altri fenomeni che portano a vere e proprie  “isole di calore”.

”La crescente urbanizzazione ed impermeabilizzazione dei suoli (e nei giorni scorsi abbiamo denunciato l’incessante consumo di suolo anche nei comuni della provincia di Caserta), – ha sottolineato ancora – Giovanni Romano, l‘inquinamento da traffico veicolare (e da tempo andiamo chiedendo di pedonalizzare e rendere maggiormente ciclabili le nostre città) e l’uso dei condizionatori danno vita a questo fenomeno che può creare disagi anche molto gravi. In particolare sono gravi le conseguenze su gruppi quali anziani, bambini e persone affette da patologie croniche soprattutto a carico del sistema cardiovascolare e respiratorio.

La mappa del clima

Non meno preoccupanti gli impatti dei fenomeni meteorologici estremi”. “Nei periodi estivi –ha aggiunto l’ex presidente dell’Associazione Quartiere di Sant’Angelo, Antonio Taglialatela, si intensificano i fenomeni alluvionali, le cosiddette bombe d’acqua, in un quadro di sempre maggiore instabilità climatica legato al generale aumento delle temperature. Legambiente ha attivato anche una mappa del clima: https://cittaclima.it/ che comprende: comuni colpiti, eventi estremi, stop infrastrutture, allagamenti e esondazioni fluviali.  

La mappa, ha precisato Taglialatela- come si può agevolmente verificare- considera- tra gli altri fenomeni -anche l’allagamento del 23 settembre scorso a Mondragone e in altri comuni casertani che hanno determinato abitazioni senza energia elettrica, alcuni alberi caduti sul manto stradale, allagamenti ed una tettoia volata per il forte vento.

Bisogna invertire la rotta

Occorre avviare anche a Mondragone, come in tutti i Comuni casertani, la necessaria e urgente transizione ecologica. Quando ci sveglieremo- ha concluso Taglialatela – e capiremo che dobbiamo agire, come dice Papa Francesco, ora e qui?  Dobbiamo,con urgenza, farla finita con il consumo di suolo e con città assediate dalle macchine e mettere in campo interventi per la salvaguardare della permeabilità dei suoli e per riqualificare il patrimonio edilizio, utilizzando materiali e spazi verdi per ridurre il caldo nei quartieri (per esempio sfruttando il superbonus 110%). Il rapporto di Legambiente riporta <buone pratiche> che si possono facilmente trasferire nei nostri comuni.”

L’allarme di Coldiretti

“Anche la Coldiretti, ha concluso il portavoce dell’AMBC Gianni Pagliaro, ha lanciato l’allarme sul consumo di suolo, sull’abbandono delle campagne e sulla cementificazione che <negli ultimi 25 anni ha fatto sparire il 28% delle campagne. L’erosione di territorio agricolo a beneficio di asfalto, edifici e capannoni causa il fenomeno dell’impermeabilizzazione del terreno che non riesce ad assorbire l’acqua aumentando il rischio idrogeologico. Il risultato è che sono saliti a 7.275 i Comuni complessivamente a rischio frane e alluvioni, il 91,3% del totale in Italia https://www.coldiretti.it/to-do/maltempo-il-bilancio-dei-danni-da-nord-a-sud”.

About Post Author