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Ponte San Giorgio di Genova

Renzo Piano: ‘Ora il ponte è vostro, lunga vita al ponte’

Oggi, dopo due anni alla tragedia, è stato inaugurato il ponte Genova San Giorgio alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dai presidenti di Camera e Senato.

Pubblicato il 4 Agosto, 2020

Oggi, dopo due anni dalla tragedia, è stato inaugurato il ponte Genova San Giorgio alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dai presidenti di Camera e Senato.


Durante la cerimonia sono stati letti, uno a uno, i nomi di tutte le persone che hanno perso la vita nel crollo del Ponte Morandi. I famigliari delle vittime erano stati invitati all’evento ma hanno declinato ritenendo che la cerimonia di inaugurazione stesse prendendo una piega troppo festosa.
Il presidente Mattarella, una volta rilevate le perplessità dei parenti delle vittime, ha disposto che l’inaugurazione si svolgesse all’insegna della sobrietà e ha chiesto un incontro privato con loro. A quel punto il Comitato dei famigliari ha accettato che durante lo svolgimento della cerimonia fossero letti i nomi dei loro cari.
Durante l’incontro con i famigliari delle vittime il presidente della Repubblica ha cercato di trasmettere l’importanza di quel momento, rispetto al resto del cerimoniale inaugurale: “Ci tenevo a incontravi prima della cerimonia del Ponte per sottolineare pubblicamente e in maniera evidente che la ferita non si rimargina, che il dolore non si dimentica e che la solidarietà non viene meno in alcun modo. E condivido la vostra scelta di vederci in prefettura e non sul ponte non perché” la cerimonia di inaugurazione “non sia importante. Lo è per la città naturalmente. Ma perché quest’incontro è un’occasione raccolta, non di frastuono.”


Il presidente del Consiglio, alla presenza di una delegazione di operai che hanno partecipato alla realizzazione del manufatto, ha invece provveduto a tagliare il nastro inaugurando ufficialmente il ponte ‘Genova-San Giorgio’.
“Non siamo qui per tagliare un nastro, e forse non è neanche facile abbandonarsi a intenti celebrativi. È ancora troppo acuto il dolore della tragedia” ha detto Conte durante il suo discorso “Questo Ponte ci restituisce un’immagine di forza e anche di leggerezza.” Il Ponte di Genova “è un’opera mirabile frutto del genio italico, di una virtuosa collaborazione tra politica, amministrazione locale, impresa e lavoro”. Poi ha proseguito “Il governo ha ritenuto doveroso promuovere e condurre il complesso procedimento di contestazione degli adempimenti che hanno causato il crollo del Ponte. Di recente questo procedimento si è concluso con l’accordo di ridefinire i termini della concessione, di riportare in equilibrio giuridico ed economico l’originario rapporto concessorio, con la possibilità di garantire con più efficacia gli investimenti, di garantire maggiore sicurezza. Stiamo lavorando per ridefinire la governance della società concessoria. Il nostro obiettivo fondamentale è stato sempre e sarà quello di tutelare l’interesse pubblico che non è stato adeguatamente garantito dalla struttura regolativa della precedente concessione”.


L’architetto Renzo Piano, che ha progettato il nuovo ponte, prendendo parola alla cerimonia si è augurato che il ponte ‘Genova-San Giorgio’ sia amato dalla gente anche se esso nasce dalla tragedia: “E’ un ponte frutto di un lutto. Il lutto non si dimentica, il lutto si elabora. Qui ci siamo smarriti e qui ci ritroviamo per ringraziare chi ha costruito il ponte con rapidità. Mi auguro che il ponte sia amato. essere amati nella tragedia non è facile, ma credo che sarà amato perché è semplice e forte come Genova. E’ un ponte di luce, da qui chi viene dal Nord vede la luce che arriva dal mare. Penso al poeta Giorgio Caproni che definisce ‘Genova di ferro e di vento’. Vorrei che questo ponte venisse visto così, forgiato nel vento”. Con commozione Piano ha poi aggiunto “Dobbiamo riconoscenza per tutti coloro che hanno lavorato al ponte e chi lavora alla fine della fatica si aspetta una perla: la perla è la riconoscenza. Qui siamo sospesi tra tragedia e orgoglio e riconoscenza, ma non parliamo di miracolo, qui è successa una cosa bella per il Paese. Costruire è una magia, i muri non vanno costruiti, i ponti sì e farlo è bellissimo, è un gesto di pace. Anche questo cantiere è magia, un cantiere su cui in cui su tutto prevalgono solidarietà, passione, amore. Ora il ponte è vostro, lunga vita al ponte.”

Fonte: ANSA 03/08/20 Ore 21:17

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