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Cancro al colon-retto, una ricercatrice catanese ha realizzato una nuova tecnologia per la diagnosi molecolare precoce del tumore

La ricerca dell’assegnista Noemi Bellassai dell’Università di Catania premiata con la Medaglia Leonardo da Vinci 2020

Pubblicato il 5 Agosto, 2020

La ricerca dell’assegnista Noemi Bellassai dell’Università di Catania premiata con la Medaglia Leonardo da Vinci 2020

Un nuovo approccio di diagnosi precoce del cancro al colon-retto basato sull’analisi molecolare di biomarcatori circolanti nel sangue periferico.

A realizzarlo, tramite una piattaforma molecolare basata sulla tecnica Surface Plasmon Resonance Imaging (SPRI), è stata la giovane assegnista di ricerca dell’Università di Catania Noemi Bellassai con la tesi di dottorato dal titolo “Surface Plasmon Resonance Imaging biosensors for cancer diagnosis: detection of circulating tumor DNA”.

Una tesi che nei giorni scorsi è stata premiata con la Medaglia “Leonardo Da Vinci”, il riconoscimento promosso dal Miur e gestito dalla Conferenza dei rettori (Crui) finalizzato a valorizzare a livello internazionale le competenze e le capacità del capitale umano dell’alta formazione e della ricerca italiane.

In particolar modo, la tesi di Bellassai è stata premiata come unico elaborato scientifico nell’ambito della Chimica in tutta Italia ed unico riconoscimento attribuito ad un candidato di una Università del Sud-Italia tra i 9 complessivamente assegnati per l’Azione 3 a candidati provenienti da istituzioni accademiche italiane.

Alla base dello studio della ricercatrice etnea – svolta principalmente col gruppo di ricerca del prof. Giuseppe Spoto del dipartimento di Scienze chimiche dell’Università di Catania, all’interno del progetto di ricerca “ULTRAPLACAD” (ULTRAsensitive PLAsmonic devices for early CAncer Diagnosis) – l’utilizzo della biopsia liquida, una nuova metodica non invasiva, altamente sensibile ed economicamente vantaggiosa, per isolare ed individuare frammenti di DNA di origine tumorale ed altre molecole target, quali ad esempio proteine e microRNA e cellule tumorali circolanti nei fluidi biologici (sangue, plasma, siero, urine e saliva), da campioni di pazienti con cancro sospetto o diagnosticato.

«La scoperta di mutazioni genomiche presenti nei biomarcatori tumorali circolanti ha incentivato sempre più lo sviluppo di piattaforme molecolari in grado di analizzare biomolecole d’interesse direttamente nel sangue periferico di pazienti allo stadio iniziale del tumore – spiega la dott.ssa Noemi Bellassai -. Questo approccio implica una maggiore tempestività nella diagnosi della patologia, un miglioramento delle attività di controllo clinico nelle fasi post-operatorie e/o post-trattamento terapeutico ed una notevole riduzione dei costi oltre a consentire di definire un nuovo modello di tecnologia di frontiera in ambito clinico».

Il link al video del progetto ULTRAPLACAD: https://www.youtube.com/watch?v=AaMT6XIYV5c

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