« Torna indietro

In foto: Debora Caprioglio

Senza categoria

FERENTO 2020, APPUNTAMENTO CON DEBORA CAPRIOGLIO E FAUSTO COSTANTINI

“Il piacere” di Gabriele D’Annunzio interpretato da Debora Caprioglio e Fausto Costantini, regia dello stesso Costantini, in scena giovedì 6 agosto, con inizio alle ore 19,30, a “Ferento 2020. Appuntamenti al tramonto”.

Pubblicato il 5 Agosto, 2020

“Il piacere” di Gabriele D’Annunzio interpretato da Debora Caprioglio e Fausto Costantini, regia dello stesso Costantini, in scena giovedì 6 agosto, con inizio alle ore 19,30, a “Ferento 2020. Appuntamenti al tramonto”.

Prosegue la stagione estiva nell’antico teatro romano di Ferento (solo cavea, con distanziamento nel rispetto delle norme anti Covid 19), organizzata dal Consorzio Teatro Tuscia, assegnatario del bando del Comune di Viterbo, con il sostegno della Fondazione Carivit, di Ance Viterbo e con la direzione artistica di Patrizia Natale, in collaborazione con Archeotuscia onlus e TusciaE20.

“Il Piacere”, pubblicato a Milano nel 1889, racconta le vicende di Andrea Sperelli, discendente da nobile famiglia, esteta raffinato e colto, tutto proteso a fare la propria vita come si fa un opera d’arte. Il romanzo, diviso in quattro parti, si apre con l’incontro fatale tra Andrea ed Elena Muti. Andrea ed Elena hanno una breve ma intensa storia d’amore, evidenziando come i due siano molto simili, al punto di affermare che Elena è il doppio femminile di Andrea. Entrambi hanno caratteri molto simili. Andrea, egoista, spietato, cinico e approfittatore. Elena non è da meno, illude il protagonista mostrandosi dolce, gentile e passionale, quando in realtà lo disprezza ed evita. Al momento opportuno lo allontana e non vuole più vederlo, come se fosse una sorta di divertimento nel farlo prima innamorare e poi lasciarlo con disdegno. Tutto questo faceva anche Andrea prima di incontrare Elena: una storia dopo l’altra per puro gioco, senza preoccuparsi dei sentimenti altrui. Tutti e due hanno lo stesso gusto per il lusso, la ricercatezza, la rarità e la raffinatezza, con forte interesse per arte e cultura. Andrea ama se stesso, credendo di essere un uomo particolare al di sopra della gente comune, alla ricerca di una donna che abbia la sua stessa ideologia. Lo spettacolo è visto dagli occhi di Elena che rivive il rapporto con Andrea tra poesia e storia. Nell’attesa, dopo anni, dell’ennesimo incontro di passione, con descrizione di ambienti e atmosfere minuziose come solo D’Annunzio riesce a fare, Elena si eleva a figura di donna emancipata e seduttrice, priva di religiosità e pudore. Così come nella società odierna diviene sempre più coltivato l’erotismo unitamente all’arte della seduzione, Elena ritiene questa, la via più semplice per ottenere ciò che si vuole. La sua capacità inebriante e carnale la rende unica artefice della perdizione dell’uomo, Andrea Sperelli.

Nel nostro testo abbiamo inserito “La Passeggiata” di D’Annunzio, come elevazione poetica della donna in mezzo a tanta prosa. I versi collocati in punti strategici della riscrittura, rappresentano un’accelerazione continua di emozioni per lo spettatore ed energie nuove per la protagonista. La messa in scena – La lettura è ambientata sul luogo dove una volta si è consumato il rapporto sfrenato tra i due. Il piacere come ricordo, metafora, nel tempo passato ha spento le emozioni del rapporto antico, trasformandosi in attesa e gioia, continuamente soffocata dal nascente rancore prima dell’addio definitivo. Sulla scena, un enorme lenzuolo bianco copre ogni cosa, compreso il mobilio del passato. Una sorta di doppio sogno raccontato ora dagli occhi di lei, ora dagli occhi di lui.

Debora Caprioglio è la graffiante interprete dello spettacolo tra espressioni e memoria, mostrandosi complice vera della Elena romanzata. Di tutte le mescolanze carnali questa è la più completa, la più appagante, da rendere la versione scritta il naturale completamento nella figura dell’attrice. Fausto Costantini è un Andrea Sperelli piegato e invecchiato dal tempo, mentre Tonino Tosto è il Gabriele D’Annunzio che tesse questa intricata tela. Le musiche del maestro Davide Cavuti scandiscono i ritmi e l’atmosfera della messa in scena.

About Post Author