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Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia

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Zaia, piano veneto di sanità pubblica da 82 mln di euro

Pubblicato il 7 Agosto, 2020

“Oggi è un giorno importante perché presentiamo il piano di sanità pubblica regionale approvato dal Comitato tecnico-scientifico veneto e dalla Giunta Regionale. ” Lo ha detto oggi il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, in diretta dalla sede della protezione civile a Marghera.

I PILASTRI DEL PIANO. “Abbiamo investito 81 milioni e 900 mila euro solo per le rete ospedaliera con questo piano, che si basa su 6 pilastri fondamentali”, ha sottolineato Zaia, “ovvero 1)Prevenzione;  2)Capacità diagnostica (rete di laboratori); 3)Assistenza sanitaria territoriale; 4) Emergenza urgenza (118 e pronto soccorso); 5)Assistenza ospedaliera; 6)Servizi informativi regionali”.

OSPEDALI E TAMPONI. “Si conferma il rafforzamento della reste ospedaliera con i 13 Covid- hospital”, ha continuato Zaia, “Le nostre terapie intensive (494) di cui 44 private, passeranno a 840. Le semi intensive saliranno da 85 a 663 le infettive da 165 a 1.085. Ben 16 milioni e 100mila euro sono stati investiti per percorsi di pronto soccorso e triage. Abbiamo acquistato molte  attrezzature per i 14 laboratori di microbiologica del Veneto. Oggi possiamo fare 32mila tamponi al giorno. la tecnica del pooling. Siamo preoccupati di restare senza reagenti. Per cui useremo il sistema di pooling, cioè in un’unica provetta analizzeremo più tamponi utilizzando una sola dose di reagente.. Abbiamo poi introdotto l’infermiere di famiglia:  ci saranno 8 infermieri ogni 50mila assisti, un infermiere ogni 4 medici di base. “.

TEST RAPIDI. “Acquisteremo nuovi test rapidi”, ha annunciato Zaia, “ora ci sono 11 ditte produttrici sul mercato, alcune molto autorevoli. AZIENDA ZERO ha già fatto il bando per le manifestazioni di interesse. Lo Spallanzani sta redigendo una validazione tecnica riguardo a questo. L’eventuale positivo verrà comunque confermato con un tampone una volta fatto il test rapido”. 

INFLUENZA. “Presto arriverà l’influenza, che dovrà essere testata. A questo si aggiunge la west Nile, altra zoonosi, ” ha aggiunto Zaia, “Abbiamo una millefoglie costituita da Covid, influenza e West Nile e ci siamo programmati per fare una analisi differenziale di tutte e 3. Ricordo che il vaccino influenzale è raccomandato ma non obbligatorio. Al Dr. Roberto Rigoli, direttore del laboratorio di microbiologia del P.O. di Treviso, è stata confermata l’opera di coordinamento dell’attività di screening.

FOCOLAI IMPORTATI. “In Veneto abbiamo un virus di ritorno che è portato da fuori. Ci sono molti veneti andati in vacanza all’estero e che sono tornati positivi. Abbiamo casi da Spagna, Perù, Malta, Isola di Pag dalla Croazia (8 ragazzi), Corfù”, ha svelato Zaia, “Le vacanze sono un fattore di rischio. Da un paio di settimane stiamo testando i veneti Abbiamo certezza che il virus viene da fuori o perché qualcuno ce lo porta o perché andiamo a prendercelo. Il virus c’è, avremo una fase di convivenza, non sapremo se sarà più virulento o meno. Metti mai che torna il virus, vogliamo metterci nelle condizioni di non chiuderci in casa. I focolai attualmente presenti in Veneto sono comunque sotto controllo”.

Questi i dati del bollettino Covid quotidiano resi noti oggi dal Presidente della Regione Veneto: I ricoverati il 18 maggio erano 541, oggi sono 111, di cui 80 negativi. In terapia intensiva 3 mesi fa c’erano 51 pazienti e ora sono 9. I decessi sono passati da 1.803 a 2.078. Il 18 maggio c’erano 18.950 positivi, ora sono 20.535, 1.500 in più. In isolamento abbiamo 5.212 persone, ovvero 1.342 in più. Ma questo è dovuto al sistema virtuoso di contact tracing che va a scovare tutti i contatti dei positivi e a isolarli. Oggi in tutti gli ospedali del Veneto ci sono 25 positivi contro i 285 del 18 maggio, Domani si sforerà il tetto dei 2 milioni di tamponi eseguiti, ovvero il 25% della popolazione veneta. I morti sono passati da 1.803 a 2.078, ma si tratta da pazienti che sono stati in ospedali a lungo. I dimessi sono 3763, contro i 3.187 di maggio. “Abbiamo contagiati perché li cerchiamo e li troviamo, i focolai sono sotto controllo e li abbiamo portati alla negativizzazione”, ha concluso Zaia, “Abbiamo molti asintomatici. A Treviso avevamo 137 positivi il primo giro di tamponi, su 160 negativi. Il secondo giro su 160, 123 sono diventati positivi”:

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