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Matteo Adinolfi incontra i cittadini di Cori

Adinolfi a Cori per protestare contro la politica sugli immigrati della Ue

Pubblicato il 10 Agosto, 2020

«Venerdì sera, insieme ai consiglieri comunali della Lega di Cori Angelo Sorcecchi, Francesco Ducci, Quintilio Carpineti e al coordinatore di Roccamassima Filiberto Lucarelli, abbiamo illustrato ai cittadini la situazione degli immigrati tunisini ospitati in quarantena nel Cas lepino dal quale sono fuggiti in 18 di cui 5 ancora irreperibili.

Esordisce così, in un comunicato, l’Eurodeputato Matteo Adinolfi firmatario dell’interrogazione alla Commissione Europea insieme agli altri europarlamentari della Lega.

“Una situazione che preoccupa non poco anche per il dispendio di energie da parte delle Forze dell’Ordine, chiamate a sorvegliare la situazione sottraendo risorse preziose al presidio del territorio provinciale.

Ma preoccupa soprattutto anche perché, come traspare dall’ultima interrogazione presentata a Bruxelles dalla Lega, l’Ue è sempre più intenzionata a lasciare a se stesso il nostro paese in merito alle politiche di accoglienza, senza voler intervenire per favorire una più equa distribuzione degli arrivi». 

Così l’Eurodeputato della Lega, Matteo Adinolfi che illustra la risposta arrivata dalla Commissione Europea in merito alla ripresa degli sbarchi in piena emergenza Covid.

 «Da Ue e Governo un vergognoso scaricabarile sull’emergenza immigrazione, entrambi si voltano dall’altra parte mentre l’Italia diventa il campo profughi e il lazzaretto d’Europa. In risposta a una nostra interrogazione sull’aumento esponenziale di sbarchi di clandestini, la Commissione Europea ha ammesso di non essere competente per indicare luoghi sicuri di sbarco, mentre ha sottolineato l’importanza che il Governo italiano predisponga piani di emergenza adeguati per far fronte a eventuali ulteriori arrivi.

La realtà però è che mentre il premier Conte e il ministro Lamorgese annunciano provvedimenti che nessuno finora ha visto oppure idee scellerate come installazioni di tendopoli o le navi quarantena da 4 milioni di euro, i porti siciliani continuano ad accogliere centinaia di immigrati al giorno, spesso infetti da Covid, una minaccia quotidiana alla salute e alla sicurezza dei cittadini.

E pensare che gli accordi di Malta avrebbero dovuto risolvere il problema. Oltre al danno, la beffa: la Commissione dice che continuerà a incoraggiare gli Stati membri a riprendere le ricollocazioni volontarie ‘non appena la situazione lo consentirà’: in parole povere, mentre l’Europa distoglie lo sguardo, l’Italia, alle prese con la crisi conseguente all’epidemia e con un Governo che si rivela ogni giorno più inadeguato e incapace di far sentire la propria voce sui tavoli che contano, è sempre più abbandonata a se stessa».

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